È il giorno del debutto del nuovo orale di maturità. A partire dal 24 giugno, per 520mila studenti è arrivato il momento dell’ultima prova di questi esami, con una serie di novità volute dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti: via la tesina con l’argomento a scelta, arrivano le tre buste con i temi su cui affrontare il colloquio con la commissione.

La lotteria delle buste – Proprio come nei quiz televisivi, la commissione sottoporrà al candidato tre buste tra cui scegliere. Per ognuna uno spunto per elaborare autonomamente un proprio percorso interdisciplinare: poesie, prosa, articoli di giornale, foto di quadri, grafici o tabelle, tutto tranne domande. Gli argomenti sono comunque coerenti con il programma didattico svolto durante l’anno e firmato dal consiglio di classe: per ogni classe ciascuna commissione d’esame ha preparato tante buste quante sono gli studenti più due, per far sì che fino all’ultimo candidato ci sia la possibilità di scelta fra tre.
Solo poche scuole hanno simulato questa nuova formula durante l’anno scolastico e questo ha generato apprensione tra gli studenti per il contenuto della prova e tra i professori per il metodo di valutazione. Ciò che sembra evidente è la volontà di valutare la capacità di ragionamento e di collegamento di nozioni e materie diverse.

Una prova da 45 minuti – Il ministro Bussetti ha rivendicato la paternità della nuova formula dell’esame orale: «È una mia idea, che ho voluto fortemente». L’esame inizia con l’estrazione della busta da parte del candidato e l’elaborazione del proprio percorso interdisciplinare. Segue poi la classica discussione delle prove scritte e poi altre due novità: la presentazione di una tesina sull’esperienza di alternanza scuola-lavoro – i Pcto, “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento” – e una domanda sul percorso di educazione civica, chiamato Cittadinanza e Costituzione. Una prova che secondo le indicazioni degli uffici scolastici regionali durerà circa 45 minuti.

I punteggi – L’orale rappresenta un quinto del voto, cioè fino a 20 punti su 100, tanto quanto la prima e la seconda prova scritta. I restanti 40 punti sono già stati accumulati dagli studenti nel corso del triennio sotto forma di crediti e costituiscono la base di partenza con cui si sono presentati all’esame di maturità. Finora erano 25 i punti massimi di credito e questo innalzamento a 40 ha convinto il Miur a impostare diversamente l’esame orale, non puntando più sulle domande secche per ogni materia scolastica.
Inoltre, se il candidato ha ottenuto un credito di almeno 30 punti e un risultato complessivo nelle prove di almeno 50 punti, la commissione d’esame potrà integrare il punteggio, fino ad un massimo di 5 punti.