Visite a lume di candela per protestare contro la Legge di Bilancio. Così i medici di medicina generale chiedono al Governo più risorse alla sanità. Il 15 dicembre in piazza Ss. Apostoli a Roma manifesteranno i sindacati dei lavoratori del Sistema sanitario nazionale. Negativo il parere sulla Manovra del presidente degli anestesisti Aaroi-Emac, Alessandro Vergallo, che a Quotidiano sanità spiega: «Le risorse in più stanziate non sono sufficienti viste le accresciute esigenze causate dal blocco pandemico».

Le critiche – Mercoledì 14 dicembre la commissione europea ha approvato la Legge di Bilancio 2023 del Governo Meloni. Al suo interno si prevede lo stanziamento di due miliardi di euro per il Sistema sanitario nazionale, di cui 1,4 miliardi per le bollette. Altri duecento milioni sono previsti a sostegno del personale, ma solo a partire dal 2024. La manovra era stata già criticata durante il passaggio alle camere tanto che la maggioranza sta lavorando a un possibile extrabudget con il quale rispondere alle richieste dei sindacati. Per Giovanni Migliore, leader della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere), le risorse stanziate «non sono sufficienti a colmare il definanziamento decennale del settore. Occorre invece riportare il Ssn al centro delle politiche pubbliche». La manifestazione critica il disinteresse della politica verso le categorie che hanno combattuto in prima linea la pandemia da Coronavirus. I sindacati lamentano anche l’assenza di un piano programmatico di riforma del Sistema. La contestazione si allarga anche ai presidenti delle Regioni: da Zaia a Emiliano arriva la richiesta di maggjori risorse.

Le richieste. «Saremo in piazza a difesa della sanità pubblica», comunica il Sindacato medici italiani. In piazza Ss. Apostoli, a Roma, si chiederanno aumenti nelle assunzioni di personale medico, veterinario e sanitario «per garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza in tempi accettabili». Altro punto sono gli incrementi delle retribuzioni del personale, oggi al terz’ultimo posto in Europa. Ma per Vergallo i finanziamenti previsti dal governo Meloni non arriveranno ai dipendenti ma finiranno «per pagare quel lavoro libero professionale che sta andando sempre più a sostituire il loro lavoro con il ricorso ai medici a gettone». I sindacati richiedono anche l’apertura di un tavolo per il rinnovo di un contratto collettivo nazionale e l’allineamento della spesa sanitaria pubblica alla media dei paesi europei. L’Italia al momento si trova al decimo posto per investimenti nella sanità rispetto ai Paesi europei: 9,6% del PIL contro il 12,8% della Germania e il 12,2% della Francia, la media dell’Unione è del 10,9%.

Medici di base – Per quindici minuti i medici di medicina generale chiuderanno le luci e visiteranno i loro pazienti al lume di candela. Dalle 17:00 «ogni candela accesa rappresenterà il grido d’allarme, le difficoltà e la richiesta di aiuto di un medico di medicina generale e dei suoi pazienti», spiega Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, Federazione italiana medici di medicina generale, «siamo al lumicino, interveniamo prima che la medicina generale si spenga». Immagine simbolo della contestazione sono tre candele consumate con l’acronimo del Sistema sanitario nazionale con sotto la scritta: «Più risorse, meno burocrazia, per i medici di medicina generale». La protesta si allinea a quella di piazza per richiedere maggiori risorse oltre agli 1,4 miliardi garantiti dal governo per rispondere al caro energia.

I sindacati da Schillaci – «Porteremo le nostre istanze al ministro della Salute Orazio Schillaci, che incontreremo domani alle 16 al ministero. È il momento di agire, non c’è più tempo», ha dichiarato all’ANSA il segretario del sindacato dei medici dirigenti Anaao Assomed, Pierino Di Silverio.