«Sapevo, mentre stringevo mio figlio, che stavo per perdere il secondo». La rivelazione di Meghan Markle arriva inaspettata agli occhi del mondo. La duchessa del Sussex, moglie del principe Harry, ha scritto sul New York Times un toccante editoriale in cui racconta la più grande sofferenza che una madre possa mai provare: la perdita di un figlio. Meghan, che non si sapeva nemmeno essere incinta, ha rivelato quanto il suo aborto spontaneo, avvenuto a luglio, abbia colpito al cuore la coppia reale. Meghan ha anche voluto dedicare un pensiero a tutte le persone che hanno sofferto in questo anno segnato dalla pandemia di Coronavirus, ricordando inoltre Breonna Taylor e George Floyd, simboli delle vittime afroamericane morte durante azioni di polizia.

«The pain we share»Il dolore che condividiamo, si intitola così l’editoriale di Meghan Markle sul New York Times. «Una madre, una femminista e un avvocato», si definisce lei, ma in realtà è anche una duchessa, un’attivista ed un’ex attrice americana. Famosa per la serie tv Suits, e tornata agli onori della cronaca per il recente divorzio dalla famiglia reale: il principe Harry e Meghan hanno deciso di rinunciare al loro ruolo di senior members a Buckingham Palace, consumando la loro personale Brexit. Alla base della decisione il desiderio di avere una maggiore indipendenza finanziaria per le loro attività pubbliche e di beneficenza, ma anche la crescente insofferenza della coppia per gli obblighi di palazzo, che Meghan aveva sintetizzato con la frase «Io esisto, non vivo». La tranquillità ritrovata dai due è stata però spezzata da un dolore arrivato senza preavviso, in una normale mattina di luglio: «Stavo preparando la colazione, dando da mangiare ai cani per poi prendere le mie vitamine – racconta Meghan – dopo aver cambiato il pannolino di mio figlio, ho però avvertito una forte fitta. Sono caduta a terra con Archie tra le braccia». Il racconto è straziante, e a niente sono servite le cure ricevute in ospedale: «Ho baciato le mani di mio marito, bagnate dalle nostre lacrime. È stato un dolore indicibile per noi, e fissando le pareti bianche della mia stanza, mi sono chiesta come saremmo riusciti a guarire».

«Are you okay?» – L’editoriale di Meghan va avanti partendo da una semplice domanda, fattale da un giornalista a margine di uno stancante tour africano con Harry nel 2019: «Stai bene?». Una domanda che la Markle vede come «unica speranza di rinascita». Lo sguardo si allarga rapidamente, e il dolore diventa all’improvviso condiviso. Meghan ricorda le morti causate dalla pandemia, le ingiustizie razziali e le divisioni che si sono create all’interno della società: «La protesta pacifica è diventata violenta. La salute ha ceduto alla malattia. Dove una volta c’era comunità oggi c’è divisione. Siamo ormai divisi persino su che cosa sia vero, se un fatto sia veramente tale, sull’affidabilità della scienza, sulla vittoria o la sconfitta in una elezione. Questa polarizzazione, unita all’isolamento necessario per sconfiggere il Coronavirus, ci sta facendo sentire più soli che mai». È una denuncia forte, quella di Meghan, che si unisce direttamente al dolore «provato da molti, ma discusso da pochi» di perdere un figlio. Il finale della sua lettera a cuore aperto è un messaggio di speranza: «Con le festività che si avvicinano, chiediamo agli altri: “stai bene?”. Perché la verità è che, nonostante le nostre differenze, siamo più uniti che mai, per quello che abbiamo passato quest’anno. Ci stiamo abituando a nuove facce coperte dalle mascherine, ma questo ci costringe a guardare dentro gli occhi delle persone. E per la prima volta da tempo ci stiamo vedendo, da esseri umani. E alla fine sì, staremo bene».