Ripresi insieme nella corsia di un supermercato dalle telecamere di videosorveglianza due giorni prima che lui venisse arrestato. Laura Bonafede, figlia dello storico boss di Campobello di Mazara Leonardo Bonafede, è stata arrestata dai carabinieri del Ros per favoreggiamento e procurata inosservanza di pena aggravati dall’aver agevolato Cosa Nostra.
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dal pm Gianluca de Leo. Secondo le indagini, Messina Denaro e la maestra avrebbero intrattenuto un rapporto lungo anni. Lei gli faceva la spesa, lo proteggeva durante la latitanza, lui le scriveva “pizzini” in un codice cifrato che tutelava l’identità dei coinvolti e insieme si definivano “una famiglia”, coinvolgendo anche la figlia di Bonafede Martina Gentile.
L’insegnante, cugina del geometra prestanome Andrea Bonafede e dell’altro Andrea Bonafede, l’impiegato comunale che provvedeva a fargli avere le ricette mediche per alle terapie contro il cancro, sarebbe quindi una delle coordinatrici della vita clandestina del boss, iniziata negli anni ’90.
Laura Bonafede è sposata con il mafioso ergastolano Salvatore Gentile, in cella per aver commesso due efferati omicidi su ordine proprio di Messina Denaro.
Il Gip Alfredo Montalto, come riporta l’Ansa, ha scritto nell’ordinanza di custodia di Bonafede che: «La cura quasi maniacale del latitante nella annotazione di qualsiasi accadimento della sua vita, nella tenuta di diari e quaderni in cui trascriveva anche commenti, non può fare dubitare dell’esistenza di materiale di ben altra importanza sugli affari criminali di Messina Denaro custodito in altri covi non ancora individuati (e di cui, peraltro, v’è già traccia in alcune delle corrispondenze tra il latitante e Laura Bonafede che pure mostra di conoscerli)».