«Non è stato Alessio, mi amava da morire. La fate uscire lei? Non l’ha mai potuto vedere, l’avrebbe ammazzato». Ylenia Bonavera, la 22enne di Messina aggredita tra il 7 e l’8 gennaio, non vuole sentire ragioni da nessuno, nemmeno dalla madre. In collegamento con Pomeriggio 5 di Barbara D’Urso, la ragazza la caccia dalla stanza d’ospedale in cui è ricoverata. Poi la doccia fredda: «Tu lo sai che Alessio è stato arrestato?», le chiede la conduttrice. Alessio Mantineo, 25 anni, ex ragazzo della vittima, accusato di averla cosparsa di benzina e di averle dato fuoco, per ora rimarrà in carcere perché incastrato dalle telecamere di sorveglianza di un distributore. Il messinese è stato ripreso mentre si fa dare una bottiglia di plastica vuota al bar, intorno alle 4.25 del mattino dell’8 gennaio. L’ipotesi dei pm è che l’abbia poi riempita benzina, prima di dirigersi verso la casa di Ylenia e dare fuoco alla ragazza. Le immagini, diffuse ieri dalla polizia di Stato, hanno convinto il gip di Messina Eugenio Fiorentino a convalidare il fermo del 25enne. Ad aggravare la sua posizione la testimonianza dell’impiegato di turno dell’impianto di Contesse, frazione di Messina, che lo avrebbe visto fare «un euro di carburante» nella bottiglietta.
«La benzina non poteva servirgli per altro? Non può essere che la doveva mettere nel motorino?». Ylenia non cede e apre a un’altra ipotesi, quella di un presunto stalker. «Non è la prima volta che mi succede – spiega ai microfoni di Canale 5 – Quattro anni fa è stato lo stesso: io ero a casa, mi hanno cosparso di benzina e mi hanno dato fuoco». Poi, di nuovo, la richiesta di allontanare dalla stanza la madre, intervenuta per evitare che la figlia continuasse l’intervista. «Lei gli butterebbe la benzina addosso per vederlo morire», si scaglia Ylenia. È qui che il collegamento si chiude, tra gli applausi del pubblico in studio per la ragazza che vorrebbe continuare lo sfogo («Barbara è una conduttrice con le palle, è la migliore»). Una volta chiusa la diretta, tra madre e figlia ci sarebbe stata una vera e propria rissa, tanto da impedire all’inviata di riprendere l’intervista. A dividerle sarebbero intervenuti prima il personale dell’ospedale e poi la polizia.
Ylenia e Alessio hanno alle spalle tre anni e mezzo di convivenza, anche se le cose non andavano bene a causa delle resistenze delle rispettive famiglie. Così i due, un paio di mesi fa, avevano rotto momentaneamente la relazione. La notte di sabato 7 gennaio si erano rincontrati in discoteca con amici comuni. «Quella sera Alessio mi ha anche dato dei soldi per divertirmi, ci siamo scambiati baci e abbracci», ha raccontato la ragazza. Poi però, a quanto ricostruito dagli inquirenti, i due avrebbero litigato e lei avrebbe lasciato il locale. Poco dopo Alessio si sarebbe presentato alla porta dell’ex fidanzata, gettandole addosso la benzina e dandole fuoco con un accendino. Ora Ylenia è ricoverata al Policlinico di Messina con ustioni di primo e secondo grado sul 13 per cento del corpo. Ma la ragazza continua a sostenere che l’autore del gesto non sia Alessio, ma un’altra persona, irriconoscibile perché incappucciata. «Lui non è in grado di fare una cosa del genere – ha ripetuto in collegamento con la D’Urso – Gli occhi dicono tutto. Non è come dicono».
Alessio Mantineo, accusato di tentato omicidio pluriaggravato, per ora rimarrà al carcere di Gazzi. Nel provvedimento di custodia cautelare il pm parla di «premeditazione» e «crudeltà» e della «volontà di infliggere alla vittima sofferenze aggiuntive».