ANSA/Elisabetta Baracchi

L’estate sta arrivando, ma per alcuni ci metterà più tempo. L’Italia rimane spaccata in due: da una parte il Nord-Ovest e la Sardegna, già beneficiate da temperature in rialzo e cieli limpidi; dall’altra il resto della penisola, innaffiata da piogge torrenziali che fanno rimanere regioni come Emilia Romagna e Veneto in allerta. L’ultima perturbazione di un maggio più invernale che primaverile sta per terminare e sarà seguita da un inizio di giugno che farà registrare ai termometri impennate importanti in quasi tutta Italia. Secondo IlMeteo.it, dalla Lombardia alla Toscana si potrà arrivare perfino a 30 gradi nella giornata di domenica 2 giugno. Al Sud, invece, il maltempo è previsto anche nel weekend perché rimarrà vittima per qualche giorno in più della perturbazione che ha attraversato tutto il Paese nelle scorse settimane.

Secchia sotto controllo – Ma dicevamo degli allarmi meteo diffusi nel nord-est. L’allerta rossa lanciata ieri nel Modenese non è ancora stata revocata ma i livelli del Secchia, che ieri destavano preoccupazione, sono rimasti sotto i livelli di guardia. Tanto che il Ponte Alto e il ponte dell’Uccellino a Modena sono stati riaperti al traffico nella mattinata di oggi. La protezione civile ha deciso di continuare a monitorare i livelli dei fiumi a rischio per qualche ora prima di ridurre il livello dell’allerta diffusa sul territorio.

Stato di crisi e termosifoni – Il governatore del Veneto Luca Zaia ha deciso di estendere i decreti di stato di crisi emanati il 5 e il 21 maggio anche agli eventi metereologici delle ultime ore. Il Veneto, infatti, è stato vittima di diversi nubifragi nelle ultime ore che hanno portato gravi conseguenze per l’agricoltura e le opere pubbliche. In particolare sono le aziende vinicole quelle più colpite dal maltempo dell’ultimo periodo, tanto che il governatore del Veneto ha dato mandato agli uomini dell’assessorato all’Agricoltura di censire in fretta i danni per portare all’attenzione del Governo lo stato di crisi. L’obiettivo è quello di perorare la causa di un settore  già in crisi e sollecitare interventi rapidi a tutela degli agricoltori. Sulle Dolomiti sono cascati ancora fiocchi di neve mentre in Basilicata l’ondata di freddo ha fatto sì che a Potenza si possa continuare a tenere accesi i termosifoni fino al 10 giugno.

Stradivari a rischio – L’anomala lunghezza del periodo di maltempo sta mettendo a rischio i pregiati alberi con cui vengono prodotti i violini di pregio, compresi gli Stradivari. Questo l’allarme lanciato da Federforeste e Coldiretti in riferimento agli acquazzoni che hanno investito gli abeti rossi dei boschi di alcune aree di Veneto, Friuli e Trentino. Le piogge di questi giorni stanno impedendo le operazioni di recupero dei tronchi abbattuti. Il legno rischierebbe così di essere intaccato dall’umidità, dando via libera a parassiti capaci di danneggiare il legno. Secondo i dati diffusi da Federforeste sono circa 500 gli alberi secolari a rischio.