«Con tutto il rispetto, non ci mancherà. Grazie ai poliziotti per aver fatto il loro dovere». Così il vicepremier Matteo Salvini ha voluto entrare nel dibattito sulla vicenda di Verona, dove un agente della Polizia ferroviaria ha ucciso a colpi di pistola un giovane straniero armato di arma da taglio e in stato di alterazione. Il messaggio sui social del ministro dei Trasporti ha sucitato le polemiche dell’opposizione: secondo vicepresidente del gruppo PD al Senato, Franco Mirabelli, la dichiarazione è «una vergogna per il nostro Paese, che lui dovrebbe rappresentare».
I fatti – Nella notte di domenica 20 ottobre, un ventiseienne maliano ha commesso una serie di danneggiamenti nella città veneta. Secondo un comunicato congiunto della Procura e della Questura di Verona, l’impianto di videosorveglianza comunale ha ripreso l’uomo armato di coltello mentre aggrediva gli agenti della Polizia locale, che casualmente si trovavano in zona per un incidente stradale. I vigili si sono allontanati e hanno chiesto aiuto. Nel frattempo il giovane di 26 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati di droga, ha vandalizzato la biglietteria, la tabaccheria e alcune automobili parcheggiate nei pressi dello scalo ferroviario di Porta Nuova.Intorno alle ore 7 l’uomo si è scagliato contro un operatore della Polizia ferroviaria che ha premuto il grilletto in rapida successione per tre volte ferendo il giovane violento, descritto da alcuni testimoni come incontenibile. L’agente della Polfer, con molti anni di servizio alle spalle, ha effettuato le manovre salvavita con il massaggio cardiaco in attesa dei sanitari. Per l’uomo a terra però non c’è stato nulla da fare. Oltre a confermare la causa del decesso, l’autopsia chiarirà il motivo dell’agitazione della vittima.
Le reazioni – L’intervento del ministro Salvini, già titolare del Dicastero dell’Interno nel primo Governo Conte, è stato accompagnato da una serie di commenti di esponenti locali. Il segretario provinciale della Lega di Verona, Paolo Borchia, ha associato questo caso che coinvolge uno straniero al processo Open Arms in cui lo stesso Salvini è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio: «Adesso basta parlare di percezione, a Verona esiste un problema sicurezza. L’episodio di Porta Nuova avviene nel bel mezzo del processo contro chi rischia sei anni per aver fermato l’immigrazione illegale».Per il segretario della Liga Veneta, Alberto Stefani, la violenza, le rapine e gli scippi sono diventatati l’abitudine a Verona, città guidata dal centro-sinistra con il sindaco ed ex calciatore Damiano Tommasi. Stefani ha annunciato un sit-in di protesta. La deputata veneta di Fratelli d’Italia Maria Cristina Caretta ha espresso sostegno alle forze di polizia: «Grazie agli agenti intervenuti fuori dalla stazione ferroviaria di Verona per aver tutelato la sicurezza propria e dei cittadini, neutralizzando la minaccia di un immigrato che li aveva aggrediti con un coltello».
Appoggio alle forze dell’ordine, ma anche dispiacere per la perdita di una vita è stato espresso dall’assessore alla Sicurezza di Verona, Stefania Zivelonghi: «Di fronte alla drammatica vicenda, una prima considerazione riguarda il forte e costante presidio presente nell’area della stazione e il grande impegno delle forze dell’ordine, sempre in prima linea per la difesa della sicurezza dei cittadini». L’assessore ha aggiunto: «Al rammarico per la perdita di una vita umana si unisce la grande solidarietà alla Polizia Ferroviaria e alla Polizia Locale coinvolte nell’aggressione».