
Il cruscotto statistico del ministero dell’Interno confronta i dati sugli sbarchi tra 2018 e 2019 su base quotidiana. (ministero dell’Interno)
Nell’ultimo fine settimana sono sbarcati in Italia 204 migranti, quasi un quinto delle 1077 persone arrivate dall’inizio dell’anno. Il ministro dell’Interno Matteo Salvini torna a ribadire la linea dura dei porti chiusi, dopo che la nave Sea-Watch 3 ha annunciato di essere diretta verso la Libia per prestare eventuali socccorsi: «Io tutelo l’ordine pubblico in questo Paese e me ne prendo l’onore e gli oneri, quindi chi entra in Italia deve avere il mio permesso». Per la Lega e alcuni esponenti di governo, il controllo dei porti trasferito al Viminale, previsto nel decreto sicurezza bis, fornirebbe gli strumenti necessari a contrastare l’operato delle Ong. È del 13 maggio l’ultimo soccorso, a opera di una motovedetta della Guardia costiera che ha ricevuto l’autorizzazione del Viminale a sbarcare 64 migranti in grave pericolo nel porto di Crotone.
Sea-Watch 3 – La ong che gestisce la Sea Watch ha fatto sapere tramite il suo account Twitter che la nave si sta dirigendo verso la zona search and rescue (Sar) libica. Dal comunicato si apprende che: «In queste ore è l’unica nave civile di soccorso in un Mediterraneo Centrale che grida aiuto. Solo nelle ultime 48 ore la nostra attività di ricognizione aerea ha riscontrato almeno 6 casi, di cui un naufragio che conta fino a 70 morti, mentre sono almeno 240 le persone ricondotte forzatamente in Libia, anche attraverso l’impiego di velivoli militari delle missioni Ue».
? #SeaWatch sta navigando verso l’area SAR dopo il blocco pretestuoso dell’Olanda e denuncia l’uso di assetti aerei UE per facilitare i respingimenti, mentre almeno 70 persone annegano in un naufragio e 240 vengono riportate forzatamente in #Libia.
Il nostro comunicato ?? pic.twitter.com/D5AnmmRaGk
— Sea-Watch Italy (@SeaWatchItaly) 13 maggio 2019
Sicurezza-bis – Per Salvini la politica dei “porti chiusi” è la soluzione alla questione degli sbarchi: «C’è questa nave della Sea Watch, olandese con equipaggio olandese, che sta tornando vicino alla Libia. Se raccogliesse immigrati in acque libiche, tunisine o maltesi e volesse arrivare in Italia farebbe una scelta che mette a rischio delle vite e quindi noi lo impediremo con ogni mezzo lecito necessario». Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Edoardo Rixi (Lega) difende la via del decreto sicurezza-bis che «non è una provocazione, è uno strumento per dare più protezione a chi finisce sul mare. Disincentiva le Ong e tutti quelli che vogliono portare clandestini nel nostro Paese». Il decreto prevede sanzioni più aspre per chi, come le navi umanitarie, soccorre i migranti in mare, con pene dai 3.500 ai 5.500 euro per migrante trasportato. Le navi battenti bandiera italiana incorrerebbero inoltre nella sospensione o la revoca della licenza da 1 a 12 mesi. Le competenze sulla navigazione e il transito in capo al ministero dei Trasporti passerebbero all’Interno se lo richiedessero ragioni di sicurezza e ordine pubblico. Il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina diventerebbe di competenza esclusiva delle Direzioni distrettuali antimafia, escludendo di fatto le Procure ordinarie dalla possibilità di condurre indagini.
Crotone – All’alba di domenica 12 maggio una motovedetta della Guardia costiera ha soccorso 64 migranti al largo della costa calabrese, che si trovavano a bordo di una barca a vela. Dopo alcune ore di attesa seguite da un forte temporale, su richiesta delle forze dell’ordine del posto il ministero dell’Interno ha permesso lo sbarco dei migranti, fra i quali c’erano 18 bambini. Una volta sbarcati hanno ricevuto l’assistenza della Croce rossa italiana, che li ha portati al centro di accoglienza Sant’Anna di Isola di Capo Rizzuto. Per Salvini «se c’è una nave della Marina che è intervenuta, il porto alla Marina è aperto e se c’erano 100 persone che rischiavano di annegare davanti a Crotone io non voglio la morte di nessuno ma voglio bloccare le partenze».