Si è concluso il 29 gennaio, una domenica pomeriggio, lo sbarco dei 237 migranti dalla nave umanitaria Geo Barents di Medici Senza Frontiere, attraccata dal giorno lprima nel porto ligure di La Spezia. Una ventina di chilometri più a sud, nel porto toscano di Marina di Carrara, sono scesi anche i 95 passeggeri della Ocean Viking, salvati al largo delle coste libiche. Gli sbarchi di questo fine settimana sono i primi a scontrarsi con il decreto del neo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, in vigore dal 3 gennaio, prevede il divieto per le navi organizazioni umanitarie di effettuare salvataggi multipli dopo l’assegnazione del porto sicuro dove sbarcare i primi migranti raccolti. La Geo Barents ne ha invece compiuti due operazioni di recupero dopo aver completato la prima e dopo essere stata indirizzata verso il porto di La Spezia. Sono in corso i controlli che accerteranno se c’è stata una violazione del decreto.

Accertamenti – Se la trasgressione fosse confermata, Medici Senza Frontiere rischierebbe il sequestro dell’imbarcazione per due mesi e il capitano una multa da 10 a 50 mila euro. L’equipaggio della nave si è difeso: «Noi eravamo diretti alla Spezia poi è arrivata la notizia di un natante in difficoltà. Lo abbiamo segnalato al governo italiano e non abbiamo avuto risposta. Constatato che non c’era certezza che altre navi fossero in zona siamo intervenuti». Matias Gil, capomissione di Medici Senza Frontiere, ha rivendicato l’intervento dell’equipaggio: «Non abbiamo fatto niente di contrario alle misure stabilite. Se ci sono situazioni di pericolo non possiamo abbandonare le persone in mare. Cosa sarebbe stato dei bambini piccoli, con il mare che stava cominciando a peggiorare?». La prefetta di La Spezia Maria Luisa Inversini ha dichiarato che le procedure di accertamento sono ora nelle mani della Polizia di Stato e della Capitaneria di Porto ma non ha fatto previsioni sulle tempistiche: «non siamo in grado di dare i tempi, sono accertamenti complessi e vedremo quello che succederà. La nave per ora resta qua. Spetta all’organo accertatore stabilire la sanzione che verrà comminata».

I migranti – Nel frattempo le persone scese dalla Geo Barents sono state visitate e smistate in centri di accoglienza . A bordo c’erano 87 minori, di cui 74 non accompagnati, due mamme con figli e una bambina di 5 mesi. Più di venti persone sono state portate in ospedale. Tra di loro una donna incinta a rischio aborto, una persona con una gamba fratturata e un uomo ustionato. Dei 95 passeggeri della Ocean Viking, tra cui 33 minori non accompagnati, nessuno è stato ricoverato, anche se 4 di loro sono risultati positivi alla scabbia. I migranti saranno ora collocati in centri di accoglienza sparsi tra Toscana, Marche, Lazio, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte.

Benvenuto – I cittadini di La Spezia e Massa Carrara hanno accolto con calore le persone sbarcate, tanto che un ristorante della città ligure ha donato 180 pasti alla Caritas che si è presa cura dei migranti. Le navette che li hanno trasferiti al punto di accoglienza sono state accompagnate da cartelli con le scritte “welcome”, “siamo tutti migranti” e “prima le persone poi le frontiere”. Anche Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, si è detto contento dell’accoglienza organizzata a Carrara: «La Toscana ha il volto umano di accoglie chi ha bisogno. Il meccanismo che ha permesso di ospitare tutti loro, anche solo per poche ore, è il grande cuore di una Toscana che in questo momento sente l’accoglienza come una dato costitutivo del suo Dna e della simpatia che la nostra regione suscita ovunque». Giani ha anche ringraziato Serena Arrighi, sindaca di Massa Carrara, che ha manifestato soddisfazione: «La nostra città si è fatta trovare pronta».

Ultimi dati – Le persone sbarcate questo fine settimana fanno parte delle 442 entrate in Italia a bordo di imbarcazioni umanitarie dopo il 3 gennaio, data di pubblicazione del decreto. Secondo le stime più recenti i migranti salvati dalle navi ong dall’inizio del 2023 sarebbero l’11,8% di tutti quelli arrivati nei porti italiani. Le imbarcazioni attive in questo momento sono solo due, la Ocean Viking e la Geo Barents, che sono anche le più grandi e attrezzate per l’attività di ricerca e soccorso.