«Ho accoltellato mia moglie e mia suocera». Sarebbero queste le parole pronunciate al 118 da Giuseppe Bianco, ex operaio di 66 anni, alle 6,30 di domenica mattina 22 novembre. Dopo aver cercato di uccidere la moglie Cinzia e la suocera Dilva, l’uomo ha fatto lo stesso con il gatto, senza risultato, prima di tentare il suicidio. Il fatto è avvenuto in un appartamento di via Lambruschini, a Milano, dove Bianco viveva con le due donne.

Le condizioni delle donne – Quando sono arrivati sul posto, i carabinieri della compagnia Porta Magenta, guidati dal capitano Ilaria Campeggio, hanno trovato la suocera di 92 anni e la moglie di 62 ancora nelle camere da letto. La prima, ferita con più di venti coltellate, è stata trasportata in condizioni gravissime prima all’ospedale San Carlo e poi, dopo essersi ulteriormente aggravata, al Niguarda. Nello stesso ospedale è ricoverata anche la moglie di Bianco che ha ricevuto tagli profondi all’addome e al torace. La donna, che lavora come archivista alla Rai, è stata operata ed è ora in prognosi riservata nel reparto di terapia intensiva.

Il movente – Trasportato anche lui all’ospedale Niguarda dopo aver tentato di togliersi la vita, Giuseppe Bianco si trova in codice verde piantonato dai carabinieri. Dopo essere stato sottoposto a una visita psichiatrica, l’uomo è stato interrogato a lungo dalla pm Cecilia Vassena e arrestato con l’accusa di duplice tentato omicidio, ma non avrebbe ancora spiegato le motivazioni del gesto. Secondo gli investigatori, le modalità dell’accaduto fanno escludere che il gesto possa essere stato improvvisato e che si tratti, invece, di un piano progettato a lungo.