Via Chopin, zona Ripamonti a Milano, dove è avvenuta l’aggressione lunedì notte

Nella notte è stato fermato un colombiano di 24 anni con l’accusa di aver rapinato una coppia di giovani studenti lunedì 12 marzo, intorno alla mezzanotte, e di aver violentato la ragazza. L’aggressione è avvenuta in un’area isolata tra via Peressutti e via Chopin, a sud di Milano. La zona è la stessa in cui nel giugno del 2005 venne stuprata una coppia da un gruppo di cinque romeni (fra cui anche due minorenni), successivamente condannati.

L’aggressione – I due studenti, 22 anni lui e 19 lei, si erano appartati con l’auto del ragazzo, una Fiat Punto, in zona Ripamonti. I giovani sono stati minacciati con un’arma (una pistola che poi si è rivelata essere un giocattolo) da un uomo che da subito gli studenti hanno descritto agli inquirenti come «sudamericano». L’uomo ha picchiato un oggetto contro il vetro della macchina, intimando agli studenti di scendere dall’auto e di consegnargli portafogli e cellulare. Alla richiesta di accompagnarlo a un bancomat per prelevare del denaro, la coppia ha opposto resistenza: dopo aver picchiato il 22enne, l’aggressore si è accanito sulla 19enne, violentandola. Ha poi rubato le chiavi della macchina ed è fuggito: l’auto è stata poi trovata tra l’Ortomercato e Calvairate. I due ragazzi, coperti solo dei giubbotti, hanno raggiunto la fermata del tram 24 per chiedere aiuto. Lei è stata subito portata al pronto soccorso violenza sessuale della Mangiagalli.

Il fermo – Grazie alle telecamere presenti nella zona, i carabinieri hanno potuto identificare in poco tempo il delinquente, residente a Milano. Il fermo è avvenuto nella notte fra il 14 e il 15 marzo a opera dei militari della compagnia Porta Monforte. «Tutti noi siamo stati feriti da questo episodio perché riguarda questi ragazzi milanesi: due giovani studenti che hanno subito una violenza che faranno fatica a dimenticare. Una ferita per tutta la città, sono stati oggetto di una violenza gratuita», ha detto in conferenza stampa il pubblico ministero Maria Letizia Mannella, che ha coordinato le indagini con il collega Luca Gaglio. «Abbiamo fatto la richiesta di misura cautelare, secondo quanto prevede l’iter procedimentale», ha continuato il pm parlando del 24enne, al momento in stato di fermo a San Vittore per il rischio di fuga.