Ha un volto e un nome il ragazzo incappucciato e mascherato fotografato nella discoteca di Corinaldo poco prima dello scoppio di panico che ucciso sei persone e ne ha ferite più di 60. Sarebbe stato lui, un sedicenne della provincia di Ancona, ad aver spruzzato lo spray al peperoncino che nella notte di venerdì 7 dicembre ha provocato la strage nel locale Lanterna Azzurra. Intanto, come capita spesso, la vicenda ha trovato imitatori: uno spray irritante è stato usato in una scuola di Pavia e ha intossicato una trentina di persone.
Tornando alla strage, il giovane fermato è stato rintracciato sabato mattina in un residence vicino a Senigallia dovrebbe essere interrogato oggi ed è per il momento in stato di fermo per droga: nella sua stanza cocaina, eroina e contanti. Con lui fermati anche altri due ragazzi, maggiorenni: si pensa possano far parte di una gang dedita a rapine e a spaccio di stupefacenti nei locali della zona.
Il ricordo del dj – Secondo il dj della serata, Marco Cecchini, il ragazzo avrebbe usato lo spray sulla folla per far perdere le proprie tracce dopo il furto di una collanina d’oro. Il sedicenne è stato identificato in base ai racconti dei presenti e in particolare grazie a un soprannome con il quale è conosciuto in discoteca. Non ci sono altri elementi contro di lui, in quanto il locale non è dotato né all’interno né all’esterno di videocamere di sorveglianza, e nelle foto e nei video circolati in rete non si riesce a vederlo in faccia. Per questo motivo il giovane non è ancora stato sentito dai pm né il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati. L’accusa per cui si procede è ancora quella di omicidio plurimo preterintenzionale contro ignoti: il nome del ragazzo non è l’unico ad essere stato fatto dai circa cento testimoni oculari ascoltati. Questa mattina gli inquirenti si riuniranno in procura per decidere chi iscrivere sul registro degli indagati e con quale accusa.
Le cause del panico – Continuano le indagini anche sulle cause che hanno scatenato il panico. Come dichiara il comandante provinciale dei carabinieri di Ancona, Cristian Carrozza, «lo spray urticante è la causa più accreditata finora, ma non può essere l’unica pista da seguire». Alcuni testimoni infatti hanno riferito della presenza di fumo (forse di un fumogeno) oltre all’odore acre e alla sensazione urticante. Inoltre, non è ancora stata scartata la possibilità che l’odore sentito da tanti ragazzi sia stato provocato da una rottura dell’impianto che diffonde il fumo utilizzato nelle discoteche per creare “l’effetto nebbia”. «Solo quando saranno completati gli accertamenti tecnici», spiega Corazza, «a partire da quelli sulla bomboletta spray ritrovata nel locale, sarà possibile dire con certezza cosa ha provocato il panico».
Il rebus dei biglietti – Corazza si pronuncia anche sulla questione dei biglietti. Nella giornata di ieri era circolata sui social l’immagine di un biglietto per l’esibizione di Sfera Ebbasta, sul quale si può leggere il numero 1330. «Sono 680 i biglietti venduti, quasi 500 quelli staccati e circa 180 quelli venduti online», dice Corazza, «la cifra diffusa ieri di circa 1.400 biglietti si basava sui numeri delle matrici, che non sono sequenziali». Ma ci sarebbero anche molti ragazzi entrati senza biglietto, pagando all’entrata per un posto in lista al tavolo o per una consumazione. Ad ogni modo, anche se fossero solo 680 i biglietti venduti, si può configurare la violazione delle norme di sicurezza: secondo quanto dichiarato dagli inquirenti e dal ministro dell’Interno Matteo Salvini dopo il sopralluogo di ieri, la licenza concessa alla discoteca prevede un massimo di 469 persone. Per questo Francesco Bartozzi, amministratore della Magic Srl che gestisce il locale, e i due soci Carlantonio Capone e Quinto Cecchini nelle prossime ore saranno formalmente iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo plurimo.
Nuovo caso a Pavia – Nella mattinata del 10 dicembre i soccorritori del 118 sono intervenuti all’Istituto tecnico industriale Cardano a Pavia, dopo che uno spray al peperoncino era stato utilizzato negli spogliatoi della scuola. Le ambulanze hanno soccorso due quindicenni, mentre sono 30 i codici verdi in destinazione ospedaliera. Probabilmente questa bravata potrebbe legarsi alla tragedia di Corinaldo. E sabato sera in una discoteca di Cantù un ventunenne ha spruzzato spray al peperoncino tra la folla, che è uscita dal locale fortunatamente senza problemi. Il ragazzo ha sostenuto di essersi difeso da una aggressione, di cui però non ci sono prove.