Pietro Curzio (Imagoeconomica)

«Anche quest’anno il numero delle morti sul lavoro ha superato i 1000 casi, con l’inquietante ritmo di tre decessi al giorno». Il primo presidente della Corte di Cassazione Pietro Curzio ha aperto la cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, sottolineando il dato allarmante relativo alle morti bianche. A preoccupare è anche il numero di femminicidi, mentre sono diminuiti gli omicidi.

Incidenti sul lavoro – Gli ultimi dati hanno confermato il pericolo che molti lavoratori corrono nello svolgimento della propria professione. «Le morti sul lavoro sono troppe», ha dichiarato Curzio, «Nei primi dieci mesi del 2022, le denunce (per infortuni sul lavoro, ndr) sono aumentate del 32,9% rispetto al 2021 e quelle relative alle malattie professionali hanno visto un incremento del 10,6%». Una situazione drammatica, che richiede degli interventi urgenti per garantire maggiore sicurezza ai lavoratori.

Femminicidi – Il numero di omicidi è diminuito nell’ultimo anno e sotto questo punto di vista l’Italia si è dimostrata uno dei Paesi più sicuri d’Europa. Curzio ha però sottolineato l’inquietante numero di femminicidi, commessi soprattutto dal partner o ex partner della vittima: «Circa la metà degli omicidi sono avvenuti nell’ambito dei rapporti familiari e affettivi e una parte molto consistente, 122 su 310, vede come vittima la donna».

Carenza di magistrati – Un altro problema è quello relativo al numero dei magistrati: sono 1458 quelli che mancano al sistema giudiziario. «Sarà fondamentale spingere sull’assunzione di nuovo personale, tendenza già iniziata grazie ai fondi del Pnrr», ha proseguito Curzio, «l’inserimento di più risorse umane è un passaggio fondamentale per il buon funzionamento del settore della giustizia, per troppo tempo caratterizzato da riforme a costo zero. Nei 47 Paesi europei che aderiscono al consiglio d’Europa in media ci sono 22,2 giudici togati ogni 100mila abitanti, mentre in Italia sono solo 11,9».