Lasciata in auto per sette ore. Una bambina di nemmeno un anno è stata trovata morta alla Cecchignola, Roma, nel parcheggio di fronte all’asilo nido in cui avrebbe dovuto passare la mattinata. Il padre, un carabiniere in servizio allo Stato Maggiore della Difesa, l’ha dimenticata in auto ed è andato in ufficio. A scoprire il cadavere è stata la madre. Inutili i tentativi di rianimazione da parte di un militare di passaggio prima e dei sanitari del 118 poi. La Procura di Roma ha avviato un’indagine in cui il padre della piccola risulta indagato per abbandono di minore. Al momento sembra che sull’auto della tragedia non ci sia alcun dispositivo di sicurezza in grado di segnalare l’abbandono di un bambino come vorrebbe la legge “salva bebè” entrata in vigore nel 2020.

La ricostruzione – Poco dopo le otto di mattina di mercoledì 7 giugno, l’uomo è arrivato in via del Fucilieri, luogo in cui hanno sede sia l’asilo della figlia, sia il suo ufficio. Dopo aver parcheggiato, il padre avrebbe dovuto accompagnare la piccola nella struttura. Invece, è andato direttamente al lavoro. La madre, intorno alle 14, giunta all’asilo per recuperare la figlia, non l’ha trovata e le insegnanti le hanno riferito che la bambina non era mai arrivata. Vedendo la macchina del marito parcheggiata di fronte, la donna è corsa verso l’auto e, dopo aver visto la figlia all’interno, ha cominciato a urlare e poi si è sentita male. Un militare di passaggio ha sfondato il finestrino dell’auto e ha estratto la piccola dal veicolo. Ha tentato di rianimarla in attesa dell’arrivo dei soccorsi ma non c’era più niente da fare. Gli inquirenti stanno interrogando entrambi i genitori, attualmente sotto shock.

La sindrome del bambino dimenticato – La Forgotten baby syndrome indica il fenomeno per il quale i bambini vengono dimenticati nelle auto parcheggiate. Non si sa ancora molto sulle cause di questa sindrome, ma sembra che nella testa della persona che abbandona si crei un vuoto di memoria che fa saltare un passaggio nelle cose da fare, dandole per compiute. Un deficit momentaneo della performance della memoria di cui non si conoscono le cause. Per il padre della Cecchignola, indagato, sembra essere successo proprio questo: la pista che gli inquirenti stanno seguendo al momento è quella della tragedia casuale. Dal 1998 ad oggi sono 11 i bambini morti a causa della sindrome del bambino abbandonato in Italia.

La normativa – Per evitare queste tragedie, nel 2018 è stata approvata la legge “salva bebè” (numero 117, 2018), poi entrata in vigore il 6 marzo 2020. Prevede che il conducente che trasporta in auto un bambino di età inferiore a quattro anni debba installare un dispositivo di allarme che segnali la presenza del bimbo nel veicolo. Il dispositivo dovrebbe attivarsi e lanciare segnali acustici, visivi o aptici (tattili), in grado di attirare l’attenzione del guidatore e impedire l’abbandono sul sedile posteriore. Nonostante la normativa, perché accadono ancora episodi del genere? Soprattutto, perché i dispositivi non vengono utilizzati? In alcune dichiarazione al quotidiano Il Giorno, il presidente dell’Asaps (Associazione sostenitori e amici della polizia stradale) Giordano Biserni, ha spiegato che «questi provvedimenti (sull’utilizzo di sistemi di allarme, ndr) non sono stati pubblicizzati abbastanza», per questo non sono diventati di uso comune. In caso di mancata installazione dell’allarme in un veicolo con a bordo un minore di età compresa tra 0 e 4 anni, è prevista una multa tra 81 325 euro, più la decurtazione di 5 punti dalla patente.