Ha reso omaggio alle decine di bare disposte nella camera ardente di Crotone. Le stesse per cui i familiari delle vittime hanno chiesto aiuto proprio a lui, al presidente della Repubblica: ci aiuti a rimpatriare le salme. Sergio Mattarella ha incontrato i parenti delle persone decedute nel naufragio di Cutro durante la sua visita a Crotone, dove è arrivato anche per incontrare i sopravvissuti ricoverati all’ospedale. «Vogliamo giustizia e verità», questo il grido dalla folla che si è radunata all’ingresso del palazzetto dello sport allestito come camera ardente.
La commozione davanti alle bare – Arrivato in compagnia di Roberto Occhiuto, presidente della Regione, Vincenzo Voci, sindaco di Crotone, e dal vescovo Angelo Panzetta, il presidente della Repubblica si è fermato per rendere omaggio alle vittime del naufragio. Dopo diversi minuti passati da solo in raccoglimento, Mattarella è uscito dal Palamilone dove è stato accolto dalla cittadinanza commossa. «Gli afghani sono richiedenti asilo e la loro situazione è prioritaria», ha dichiarato Mattarella ai presenti.
La visita ai sopravvissuti – La visita del presidente all’ospedale San Giovanni di Dio è stata accompagnata da Simona Carbone, commissario straordinario dell’azienda sanitaria provinciale, e da Lucio Cosentino, direttore sanitario della struttura. Dentro l’ospedale, l’incontro con i bambini che sono sopravvissuti: peluche e giocattoli sono stati portati dal presidente, che si è poi fermato a parlare con i familiari. Da Mattarella arriva anche l’elogio al personale sanitario per la loro generosità e il loro impegno, così come il ringraziamento alle comunità locali che hanno accolto i profughi.