Colpo della Finanza alle 'ndrine Morabito e Aquino del reggino

Venti persone tra boss dei clan di ‘ndrangheta Morabito e Aquino, imprenditori calabresi, campani e spagnoli e un militante dell’Ira, l’organizzazione terrorista dell’Irlanda del Nord sono stati arrestati, all’alba di martedì 5 marzo, dalla Guardia di Finanza di Reggio Calabria e Locri. Tra gli arrestati i boss Rocco Morabito, figlio del più noto Giuseppe “U Tiradrittu” e Rocco Aquino, c’è anche Francesco Sculli, padre di Giuseppe Sculli, il calciatore cresciuto nelle giovanili della Juventus e attualmente in prestito al Pescara dalla Lazio, capo ufficio tecnico del comune di Bruzzano Zeffirio.

Le indagini hanno consentito di accertare come le cosche Morabito e Aquino, fossero riuscite a garantirsi la gestione e la realizzazione di decine di villaggi turistici e residence di lusso in zone protette. Gli inquirenti hanno messo i sigilli a decine di beni mobili, immobili, società commerciali e villaggi turistici per un valore di 450milioni di euro circa. Agli arrestati vengono contestati i reati di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni e reimpiego di capitali. Le Fiamme gialle hanno effettuato poi più di sessanta perquisizioni in Calabria, Sicilia, Lazio, Campania, Inghilterra e Spagna.

Il militante dell’Ira coinvolto nell’operazione della Guardia di Finanza, Henry James Fitzsimons di Belfast, che ha scontato 15 anni di carcere in Irlanda per scontare una condanna per terrorismo, è stato più volte in Calabria per avere contatti diretti con gli affiliati alle cosche insieme ai quali avrebbe gestito il riciclaggio di denaro sporco. La Dda di Reggio Calabria gli contesta il reato di associazione mafiosa per i suoi rapporti con la ‘ndrangheta.

“Non mi meraviglia affatto che un militante dell’Ira sia coinvolto nell’operazione contro la ‘ndrangheta del Procuratore Gratteri” – ha dichiarato Pino Arlacchi, europarlamentare e studioso delle mafie nel mondo. “E’ abbastanza normale – ha aggiunto – che ci sia una sorta di professionalizzazione dell’illegalità e nel caso di specie va ricordato come l’Ira avesse un braccio illegale molto attivo nei fenomeni estorsivi in patria. Inoltre, dopo l’avvio dei processi di pace, molti aderenti o ex potrebbero essersi messi in proprio”.

Luigi Brindisi