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Corridori di maratona

La sedentarietà uccide. Nel mondo circa 1,9 milioni di decessi sono attribuibili all’inattività fisica e 2,6 milioni al sovrappeso e all’obesità. E’ Il dato fornito dall’Organizzazione mondiale della sanità che è stato rilanciato in occasione degli Stati Generali promossi dalla Società italiana di pediatria (Sip). Gli esperti sottolineano come i costi sociali della sedentarietà stiano oggi diventando insostenibili e si rende dunque urgente un cambiamento degli stili di vita.

La sedentarietà, avvertono i pediatri, è anche responsabile, in una percentuale tra il 10% al 16% di alcuni tumori e del diabete di tipo 2, oltre che del 22% delle malattie cardiovascolari e di altre patologie croniche. Per questo ”cambiare stili di vita fin dalla prima età è necessario ma questo – spiega il presidente Sip, Giovanni Corsello – non significa necessariamente aumentare le ore dedicate allo sport. Il movimento infatti è anche gioco, attività all’aria aperta, passeggiate, tutte attività che dovrebbero far parte delle abitudini quotidiane di bambini e adolescenti”.

E’ ‘divorzio’ tra gli adolescenti italiani e lo sport. Il fenomeno del drop-out, ovvero l’abbandono precoce dell’attività sportiva, comincia infatti già a 11 anni e a 15 anni meno di un adolescente su due pratica sport in modo continuativo. La conseguenza è che l’Italia presenta tassi di sedentarietà tripli rispetto agli altri Paesi europei.

Il fenomeno riguarda soprattutto le ragazze, in una percentuale che va dal 24% (tra 15 e 17 anni) al 30% (tra 18 e 19 anni). Da qui il monito del presidente Sip, Giovanni Corsello: ”Così non va. Una regolare attività fisica e motoria in età evolutiva – ha affermato – insieme alle corrette abitudini alimentari sono uno strumento decisivo di prevenzione contro le malattie per le future generazioni”. Dai pediatri giunge dunque il forte invito ad un cambiamento degli stili di vita, per il quale – concludono – bisogna puntare in primo luogo sulla scuola, dove l’attività curriculare sportiva dovrebbe essere favorita e incentivata.

Luigi Caputo