Una messa che è anche un nuovo battesimo quella che il prossimo fine settimana si celebrerà all’interno della cattedrale di Notre Dame: la prima dopo l’incendio che due mesi fa, il tardo pomeriggio del 15 aprile, ha distrutto una parte significativa del luogo di culto francese.

La messa – La messa sarà celebrata sabato 15 o domenica 16 giugno e potrebbe essere preceduta dalla celebrazione dei Vespri sul piazzale antistante la cattedrale. Ad annunciarla il rettore della cattedrale monsignor Patrick Chauvet, che al settimanale Famille Chretienne ha chiarito i dettagli. La messa avverrà in presenza di un numero ristretto di religiosi, sei o sette sacerdoti oltre l’arcivescovo, in una cappella collocata in fondo alla cattedrale che è stata risparmiata dalle fiamme. Al suo interno è custodita quella che i fedeli ritengono essere la corona di Cristo.

Il casco – Per ovvi motivi di sicurezza, tutti i partecipanti alla funzione dovranno indossare il casco da cantiere, lo stesso utilizzato dagli operai che da settimane sono impegnati nei lavori di risanamento ancora in corso nella cattedrale. Secondo il ministro francese della Cultura, Franck Riester, perché si arrivi a conclusione ci vorranno “mesi o anni”, mentre su Le Monde Patrick Palem, direttore di Socra, ente che si occupa di restauro di monumenti, parla di 15-20 anni perché cittadini e fedeli tornino ad ammirare uno dei simboli della Francia.

L’incendio – Ancora incerte le cause del rogo che intorno alle 18.50 di lunedì 15 aprile ha mandato in fiamme due terzi del tetto, la cui guglia è crollata all’interno creando un buco nella volta. Distrutta anche una parte delle vetrate, che ora verranno restaurate anche grazie a una massiccia campagna di donazioni sostenuta da diversi colossi del lusso francesi. Sul caso non sono mancate le polemiche, la maggior parte delle quali ha coinvolto le operazioni di soccorso eseguite dai vigili del fuoco. Tra i primi a intervenire il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che in un tweet ha suggerito di utilizzare gli aerei anti incendio Canadair per spegnere le fiamme.

L’idea tuttavia è subito stata contestata da diversi esperti, secondo i quali le tonnellate d’acqua lanciate dall’alto avrebbe avuto un effetto devastante sull’edificio, rischiando di compromettere anche quel poco che è rimasto in piedi. A rispondere al tycoon statunitense sono stati, in un altro tweet, gli stessi addetti lavori.

Cortocircuito – Sul caso è ancora aperta l’inchiesta. Escluso il rogo doloso, le indagini si concentrano ora sulla pista accidentale. La causa dell’incendio, secondo gli inquirenti, sarebbe stata un guasto elettrico che si è verificato tra sottotetto e i ponteggi.