Due arresti ma ancora nessuna traccia del boss mafioso evaso dal carcere di Nuoro lo scorso 25 febbraio. Nella mattina di lunedì 3 aprile la squadra Mobile di Nuoro ha disposto il fermo di due persone che potrebbero aver contribuito alla fuga del capo della malavita gargana, Marco Raduano. Secondo quanto riporta l’agenzia Ansa si tratta di una guardia carceraria e della moglie di un carcerato. Il primo, stando alle indagini, avrebbe introdotto illegalmente dei cellulari all’interno della struttura carceraria di Badu ‘e Carros, utili all’ergastolano per comunicare con l’esterno del penitenziario e organizzare la sua fuga. La donna invece è stata arrestata nell’ambito di alcune perquisizioni effettuate a Napoli collegate al caso. Il 39enne boss della mafia pugliese, conosciuto come “Pallone” o “Woolrich”, rimane latitante dopo una fuga “cinematografica” che lo ha visto calarsi dal muro di cinta del carcere di Nuoro utilizzando una corda fatta con delle lenzuola annodate. Nelle prossime ore la procuratrice di Nuoro Patrizia Castaldini e il Questore Alfonso Polverino daranno aggiornamenti sulle indagini e dettagli sugli arresti avvenuti in mattinata.