«Non è un comportamento umano». È questo il commento di Giovanni Annunziata, l’avvocato che assiste la famiglia di Chiara Gualzetti, la sedicenne uccisa da un amico, reo confesso, domenica 27 giugno a Monteveglio, nel Bolognese. Mercoledì 30 giugno, il legale è intervenuto con alcune dichiarazioni assieme ai genitori della ragazza durante una fiaccolata organizzata in paese. Nel frattempo, è emerso anche un video mostrato dal Tg1 nel quale si vedono gli ultimi momenti della vittima in compagnia di quello che diventerà il suo assassino.
La ricostruzione – Stando a quanto ricostruito finora, il killer avrebbe inviato un messaggio (poi cancellato) alla ragazza invitandola a incontrarsi ai margini del bosco. Arrivati sul posto, l’avrebbe colpita più volte alla gola e al torace con un coltello rubato da casa sua: «Ricordo che non moriva e mi sono stupito di quanto fosse resistente il corpo umano», ha dichiarato il ragazzo. Dopo l’omicidio, avrebbe messo i suoi vestiti sporchi di sangue a lavare, per poi pulire e riposizionare al suo posto l’arma del delitto. «Me l’ha ordinato una voce superiore», ha confessato, facendo riferimento a Samael, l’angelo del giudizio con il quale il giovane avrebbe dichiarato di parlare da anni. «L’ho anche visto: un uomo alto, di fuoco, come quello di “Lucifer”», la serie tv di Netflix dalla quale sembrerebbe ossessionato. L’assassino avrebbe detto di aver cancellato le chat di Instagram e WhatsApp per errore. Messaggi che tuttavia sono stati ritrovati sul cellulare di Chiara Gualzetti: «Se mi uccidessi non mancherei a nessuno», scriveva la sedicenne. E lui rispondeva: «Ti do una mano io se proprio vuoi». Non vedendo rientrare la figlia il padre si era rivolto ai carabinieri della Stazione di Bazzano che si erano attivati subito per ritrovare la giovane. Il cadavere è stato rinvenuto dai volontari impegnati nelle operazioni di ricerca. Subito dopo il fermo, il ragazzo avrebbe descritto l’amica come una persona «depressa e fastidiosa», aggiungendo anche: «Mi infastidiva perché si era invaghita di me».
Le parole del legale – «Non c’è follia. Dalla ricostruzione degli eventi una persona che ha la lucidità di cancellare le chat, di tornare a casa e di rispondere al cellulare come se nulla fosse accaduto è poco compatibile con la follia», ha dichiarato l’avvocato Annunziata. «Sicuramente Chiara si fidava di lui – ha proseguito – quale migliore condizione di serenità c’è per un genitore se non quella di sapere che la figlia esce in compagnia di un amico». Intanto, per il giovane è stato convalidato il fermo e disposta la custodia cautelare nel carcere minorile Pietro Siciliani di Bologna. Il giudice ha anche confermato l’aggravante della premeditazione.
La fiaccolata – Hanno partecipato centinaia di persone alla fiaccolata organizzata a Monteveglio in onore di Chiara Gualzetti. Il gruppo si è riunito davanti al municipio e ha sfilato fino a ridosso della collina dov’è stato trovato il cadavere della ragazza. Tra i partecipanti, anche i genitori della sedicenne: «Io mi affido alla giustizia, io ho fede nella giustizia, io voglio giustizia per mia figlia», ha dichiarato la madre, la quale poi ha ringraziato tutti per il sostegno e la forza che stanno ricevendo in queste ore.
Il video – Nelle immagini mandate in onda dal Tg1, i due ragazzi sono stati immortalati insieme domenica mattina. Nel video Chiara appare tranquilla: esce di casa, lui le cammina davanti a pochi passi di distanza e si dirigono verso il parco dell’Abbazia.