L’ex-marito come mandante, il pregiudicato assoldato come killer e l’esecuzione un piano per uccidere Ilenia Fabbri, la 46enne ritrovata sgozzata il 6 febbraio nella suo appartamento di Faenza. Claudio Nanni, ex della donna, sotto indagine da settimane, e il suo conoscente Pierluigi Barbieri sono stati arrestati nella notte del 3 marzo dalla Polizia di Ravenna, con l’accusa di omicidio premeditato.

Incastrato dalle telecamere – Per gli investigatori è Pierluigi Barbieri l’esecutore materiale del delitto. Sarebbe stato lui a introdursi all’alba in casa di Fabbri, ad assalire Ilenia nel letto cercando di strangolarla e a inseguirla giù per le scale fino in cucina dove le ha tagliato la gola. Nella casa, nel piano ideato con Nanni, ci sarebbe dovuta essere solo la vittima: Claudio Nanni, l’ex-marito di Ilenia, era arrivato alle 5:57 a prendere la figlia Arianna con cui doveva andare a Milano a ritirare un’auto, costruendosi così un alibi per il momento del delitto. Ma la casa di via Corbara non era vuota: la notte prima si era fermata lì a dormire un’amica di Arianna Nanni. È stata lei a dare l’allarme, chiamando l’amica alle 6:06 per dirle che qualcuno aveva aggredito la madre, e a fornire alle forze dell’ordine una descrizione dell’assalitore.

L’indizio dell’auto – E’ stata soprattutto la macchina di Barbieri ad incastrarlo: telecamere di sicurezza private l’hanno ripresa il giorno del delitto alle cinque di mattina, poco lontano dalla casa di Fabbri. Barbieri, 51 anni, pregiudicato, era uscito dal carcere ad agosto, dopo aver scontato quattro mesi di reclusione: era stato assoldato per una spedizione punitiva, il pestaggio di un disabile poi sfociato in rapina. Conoscente di Nanni, con il quale condivideva la passione per le moto, secondo il Corriere della Sera era da settembre in frequente contatto telefonico con lui. Alcuni loro incontri, a fine gennaio, all’autofficina dell’ex marito di Ilenia, sono stati ripresi dalle telecamere di sicurezza del vicino distributore di benzina. Per ora le indagini sui movimenti bancari non hanno fornito elementi, ma la Procura di Ravenna ipotizza che l’uomo non abbia speso una cifra molto alta per compensare il killer.

Il mandante e il movente – Ma se Barbieri sarebbe il killer, Claudio Nanni per il Gip di Ravenna non è solo il mandante. È anche il  basista perché, come si legge nell’ordinanza riportata dall’agenzia Ansa, «probabilmente conduce il complice in un sopralluogo e certamente gli fornisce l’indicazione della casa e la descrizione degli ambienti». E sarebbe anche cooperatore materiale, avendo dato le chiavi della casa di Fabbri a Barbieri. Proprio la pista dei duplicati delle chiavi è una di quelle subito seguite dagli investigatori, che la mattina del 6 febbraio avevano trovato la porta del garage della vittima aperta e nessun segno di effrazione. Il titolare di una ferramenta della zona ha testimoniato che cinque o sette mesi prima Nanni aveva commissionato alcune copie di una chiave a spinotto identica a quella del garage della ex moglie . Sul meccanico 54enne pesano anche le dichiarazioni di una conoscente: alla polizia ha riferito che già nel 2019 Nanni le aveva chiesto se conoscesse qualcuno che potesse «far male» alla moglie. Non è l’unica ad averlo affermato: diversi testimoni hanno parlato di minacce dirette o indirette di Nanni nei confronti dell’ex coniuge. Al centro di tutto, secondo le ricostruzioni degli inquirenti, c’erano le vicende legali ed economiche che li vedevano coinvolti. Dopo il divorzio Fabbri aveva aperto una causa di lavoro contro Nanni, chiedendo 100mila euro di compensi mancati per l’attività svolta nella sua autofficina e per la vendita della gelateria in cui lavorava. Secondo il Gip, da anni l’ex-marito combatteva contro Ilenia Fabbri, «per annientarla personalmente ed economicamente».

La difesa della figlia – Nei giorni precedenti al suo arresto, Nanni è stato difeso in più occasioni dalla figlia, Arianna. «Non è vero nulla», aveva affermato la giovane, intervistata da Quarto Grado il 26 febbraio, «Mio padre non ha premeditato nulla. Ci eravamo organizzati per andare a prendere la macchina, che ho pagato interamente io, lavorando». La 21enne, che aveva scelto di convivere con entrambi i genitori a turno, ha anche negato che il padre avesse preso le sue chiavi per duplicarle. Pur ammettendo che Nanni aveva avuto in passato comportamenti sbagliati nei confronti della madre («come il Gps per controllare se avesse un altro uomo»), ha dichiarato che negli ultimi tempi era sereno con tutti.