Dario Angeletti conosceva il suo assassino. È sulla base di questa ipotesi che gli inquirenti hanno fermato un uomo di 70 anni per interrogarlo riguardo all’omicidio del biologo e docente di 50 anni trovato morto martedì 7 dicembre nei pressi delle Saline di Tarquinia, in provincia di Viterbo. Secondo quanto scrive La Stampa, l’uomo – la cui identità resta tuttora ignota – sarebbe un ex dipendente dell’Università della Tuscia, ateneo in cui Angeletti ricopriva il ruolo di professore associato di ecologia applicata e tutela dell’ambiente marino dal 2010. Il quotidiano torinese rende noto che durante l’interrogatorio il sospettato  – che al momento non è indagato – avrebbe accusato un malore, motivo per cui al momento è ricoverato presso l’ospedale Belcolle di Viterbo sorvegliato dalle forze dell’ordine.

L’omicidio – L’audizione del settantenne rappresenta il primo punto di svolta nelle indagini per l’omicidio che ha sconvolto Tarquinia. Dopo il ritrovamento del cadavere di Dario Angeletti – rinvenuto seduto nella sua Volvo grigia con le cinture di sicurezza allacciate e con una ferita da arma da fuoco alla tempia – i rilievi degli inquirenti si sono concentrati sui segni di pneumatici lasciati sulla strada sterrata. I solchi sono sembrati sin da subito compatibili con un disperato tentativo di fuga in retromarcia: la vittima potrebbe avere, se non riconosciuto l’assassino, almeno compreso le sue intenzioni omicide. In più, anche il luogo del ritrovamento era familiare ad Angeletti: le Saline di Tarquinia si trovano infatti a poca distanza dal laboratorio di ecologia e centro ittiogenico sperimentale in cui la vittima lavorava, coincidenza che porta a ipotizzare che potesse trattarsi di un appuntamento. Inoltre, nonostante sia stato rinvenuto un bossolo a poca distanza dal cadavere, al momento gli inquirenti non hanno ancora identificato l’arma del delitto.

Il movente passionale – Figlio di un medico di Tarquinia e padre di due figli, Angeletti era conosciuto e molto stimato nella sua zona. Secondo quanto dichiarato da parenti e amici, l’unica zona d’ombra sarebbe la crisi del suo matrimonio. Di conseguenza, è presumibile che il movente sia di stampo passionale: l’ex collaboratore dell’università di 70 anni sentito dalle forze dell’ordine potrebbe aver avuto una discussione con Angeletti proprio a causa di una donna. A chiarire le dinamiche dell’omicidio potrebbero risultare decisive le immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza che si trovano a poca distanza dal luogo del delitto e che al momento sono al vaglio della Procura di Civitavecchia. È invece prevista per oggi l’autopsia che sarà in grado di stabilire quale sia stata la causa del decesso.

Il cordoglio – «Siamo sconvolti dalla morte del nostro concittadino Dario. Tarquinia da alcune ore sta vivendo uno dei suoi momenti umani più bui – ha scritto in un post pubblicato su Facebook il sindaco Alessandro Giulivi – mi unisco al dolore dei familiari e delle persone a lui più care, fiducioso che la giustizia faccia presto il suo corso».