Rudy Herman Guede in una foto d'archivio. ANSA/PIETRO CROCCHIONI

Il prossimo 20 dicembre avrà inizio il settimo processo relativo all’omicidio di Meredith Kercher. Dinanzi alla Corte d’Appello di Firenze si terrà la prima udienza di discussione per esaminare la richiesta di revisione presentata dalla difesa di Rudy Guede.  «La Corte avrebbe potuto dichiarare anche d’ufficio l’inammissibilità dell’istanza e invece ha fissato l’udienza per discuterla. Dagli atti sembra proprio che un primo step sia stato superato. Vedremo» ha commentato il legale di Guede, Tommaso Pietrocarlo.

Il fatto. L’omicidio di Meredith Kercher è avvenuto l’1 novembre 2007 a Perugia, dove la studentessa inglese stava trascorrendo il suo periodo Erasmus. Sospettati di aver ucciso la giovane con 47 coltellate sono stati fin da subito la sua coinquilina americana, Amanda Knox, e il fidanzato di quest’ultima, Raffaele Sollecito. Alla lista degli indagati si è aggiunto anche Rudy Guede, dopo il ritrovamento sul luogo del delitto di tracce genetiche a lui riconducibili. La decisione dell’ivoriano di optare per il rito abbreviato ha separato le sorti del giudizio a suo carico da quelle dei due fidanzati. Nel 2010 la Cassazione ha condannato Guede in via definitiva a 16 anni di reclusione per violenza sessuale e concorso in omicidio ai danni di Meredith Kercher. Dopo otto anni di indagini e infiniti colpi di scena le accuse a carico di Sollecito e Knox sono invece finite su un binario morto: nel marzo 2015 la Cassazione ha assolto in via definitiva i due fidanzati per non aver commesso il fatto, annullando la sentenza di condanna della corte d’Appello di Firenze.

La richiesta di Guede. A nove anni di distanza dal delitto di Meredith Kercher, la decisione della corte d’appello di Firenze ha riaperto il sipario su una vicenda che la sentenza dei giudici del Palazzaccio sembrava aver definitivamente chiuso. Sulla scena del delitto era rimasto il solo Guede: dopo l’assoluzione di Knox e Sollecito, infatti, l’ivoriano, condannato per concorso in omicidio, è rimasto privo di concorrenti. I suoi avvocati chiedono perciò la revisione della condanna a 16 anni per contrasto di giudicati. In altri termini, i legali giudicano contraddittoria la contemporanea sussistenza della condanna di Guede in concorso e dell’assoluzione dei presunti concorrenti. Benché il codice penale italiano ammetta la possibilità di un delitto in concorso con ignoti, il portavoce di Guede ha dichiarato che la decisione della corte d’Appello di fissare l’udienza di discussione rappresenta «un primo passo importante verso il riconoscimento dell’innocenza di Rudy».

Il caso mediatico. I processi a carico di Raffaele Sollecito e Amanda Knox sono diventati un caso mediatico e, poi, addirittura diplomatico. Innumerevoli le trasmissioni televisive che hanno scandagliato ogni aspetto della vicenda e della vita privata dei protagonisti. Amanda Knox è divenuta un personaggio popolare: nel 2016 Netflix le ha dedicato un documentario-intervista che ha riscosso grande successo in Italia e negli Stati Uniti. In Germania il regista Stefan Limbrunner ha scritto una pièce ispirata alla vicenda dal titolo “Il verdetto di Perugia”. Da alcuni cablogrammi pubblicati da Wikileaks risulta addirittura l’interessamento del dipartimento di Stato Usa, che negli anni del processo seguiva con preoccupazione le sorti della cittadina americana.