«Mi ero dedicato a lei. Le volevo bene. Molto, molto bene». Sono queste le prime parole dal carcere di Stefano Perale, 50 anni, il professore di inglese che nella notte tra sabato 17 e domenica 18 giugno ha ucciso nel suo appartamento di Mestre la sua ex studentessa Anastasia Shakurova e il compagno Biagio Buonomo. Prima li ha invitati a cena, poi li ha narcotizzati con del sedativo versato nel vino e infine si è scagliato sui corpi dei due trentenni. Un duplice omicidio premeditato da tempo e dettato dall’amore non corrisposto del professore per la ragazza di origine russa, incinta di cinque mesi del fidanzato. Le due vittime vivevano insieme a Gallarate (Varese) ma erano a Mestre in cerca di una casa in cui trasferirsi. Per l’occasione erano stati invitati a cena da Perale nella sua abitazione di via Abruzzo, dove il professore aveva architettato il piano. Dopo averli sedati, prima si è accanito sul corpo della ragazza, trascinata sul letto e soffocata con uno straccio imbevuto di cloroformio, e poi sul rivale che, stordito, avrebbe tentato di reagire prima di cadere sotto i colpi di una spranga. Dopo l’omicidio, verso le 3 di notte Perale ha chiamato il 113 per costituirsi.

L’uomo lunedì 19 giugno ha incontrato nella cella del carcere di Venezia, dove è detenuto, i suoi avvocati Matteo Lazzaro e Nicoletta Bortoluzzi. La sua versione rimane confusa: il professore non sembrerebbe essersi reso conto della gravità dei fatti. Ma di una cosa appare certo: l’amore incondizionato che provava per la donna. «Le volevo bene», ha ripetuto più volte ai suoi legali. Perale, una laurea in Lingue straniere alla Ca’ Foscari, lavorava come traduttore e insegnante di inglese per il collocamento professionale. Era anche famoso in città per essere stato l’ideatore degli aperitivi “Do you spritz English?”, incontri informali degli studenti per migliorare l’inglese. E proprio sul lavoro avrebbe conosciuto un paio di anni fa Anastasia Shakurova, per cui in questi anni avrebbe maturato un’ossessione. Secondo alcune testimonianze delle persone che lo conoscevano, nelle ultime settimane la donna avrebbe fatto capire chiaramente che tra lei e il professore non sarebbe potuto nascere nulla. La notizia avrebbe sconvolto Perale al punto tale da spingerlo a uccidere la coppia.

Dopo essersi consegnato il professore avrebbe rivelato ai poliziotti di vivere da tempo una crisi psicologica. Perale ha raccontato di non dormire più la notte e di essere tormentato da ansia e tachicardia. Su queste basi i suoi legali potrebbero richiedere nei prossimi giorni una perizia psichiatrica. Nel caso in cui accadesse, la difesa della famiglia di Buonomo ha già fatto sapere che valuterà la nomina di un proprio consulente. Gli stessi parenti dell’uomo ucciso, inoltre, mettono in dubbio l’esistenza di un legame sentimentale tra Shakurova e Perale, come riportato da diversi fonti d’informazione. Per martedì 20 giugno è previsto il primo interrogatorio dell’uomo di fronte al giudice per la convalida del fermo. Sarà, invece, compito del pm Giorgio Gava e degli inquirenti chiarire se il professore fosse a conoscenza della gravidanza della donna, rivelata alla propria famiglia solo a Pasqua, e se il movente – come afferma la difesa di Buonomo – è legato a un’infatuazione unilaterale per la donna.