raciti_cataniaDovranno pagare allo Stato più di 350 mila euro di danni, per la morte dell’ispettore capo Filippo Raciti, ucciso nel 2007 a Catania dopo il derby col Palermo. È questa la richiesta dell’Avvocatura di Stato nei confronti degli ultras responsabili dell’omicidio, Antonino Speziale e Davide Daniele Micale. I due tifosi, condannati a otto e undici anni dalla Cassazione, avrebbero danneggiato il patrimonio del Ministero dell’Interno, l’amministrazione da cui dipendeva la vittima.

Il maxi-risarcimento è legato soprattutto alle “indennità ed erogazioni corrisposte alla vedova e agli orfani del deceduto”, come si legge nell’esposto presentato il 4 marzo. Prevede nello specifico 305 mila euro per danni patrimoniali e altri 50 mila per quelli non patrimoniali, legati al grandissimo eco internazionale che ha avuto la vicenda e al conseguente danno d’immagine per l’Italia.

“È una richiesta che ha del clamoroso”, sostiene l’avvocato di Speziale Giuseppe Lipera. “È assurdo che, oltre al carcere patito per un omicidio che non ha commesso, questo ragazzo debba pagare di tasca propria tutte le speciali elargizioni e tutti i vitalizi che sono stati concessi in favore dei familiari dell’eroe Filippo Raciti”.

I due ultras restano reclusi rispettivamente nel carcere di Augusta e quello dell’Ucciardone di Palermo. Saranno chiamati a rispondere dei danni davanti al Tribunale civile di Catania, il prossimo 7 luglio.

Diana Francesca Cavalcoli