Anche Aurora, l’ultima vittima dell’omicidio-suicidio di Carignano, non ce l’ha fatta. La bambina era ricoverata all’ospedale infantile Regina Margherita di Torino da lunedì mattina, ma le sue condizioni erano apparse sin da subito disperate. Nella mattinata di mercoledì 11 novembre, i medici ne hanno dichiarato la morte cerebrale, a cui poche ore dopo è seguito il decesso. Era l’unica sopravvissuta alla tragedia che ha turbato il tranquillo comune agricolo del Torinese.

Fonte: ANSA/ Edoardo Sismondi

La vicenda e le reazioni – Alle 5 del mattino di lunedì 9 novembre, l’operaio quarantenne Alberto Accastello telefona al fratello Marco preannunciandogli l’intenzione di suicidarsi. Chiusa la chiamata, impugna la pistola e spara alla moglie Barbara Gargano, ai loro figli gemelli di due anni Alessandro e Aurora e al chihuahua di casa, prima di rivolgere l’arma verso sé stesso e uccidersi. Tutte le vittime sono state colpite nel sonno. All’arrivo dei carabinieri, allertati sia dal fratello appena dopo aver ricevuto la tragica telefonata, sia dai vicini, i gemelli erano ancora vivi e sono stati trasportati immediatamente al Regina Margherita, dove Alessandro è deceduto poco dopo. Aurora ha resistito altri due giorni, ma anche per lei non c’è stato nulla da fare. Sembra che a portare Accastello a compiere il gesto estremo sia stata l’intenzione della moglie di separarsi. La coppia aveva infatti da tempo frequenti litigi e la donna aveva deciso di averne abbastanza. L’uomo non ha accettato la volontà della moglie e ha deciso di uccidere l’intera famiglia, in un gesto che appare premeditato. Il sindaco di Carignano, Giorgio Albertino, ha annunciato che proclamerà il lutto cittadino. Il ministro delle Pari Opportunità e della Famiglia Elena Bonetti ha espresso il proprio cordoglio per la vicenda in un tweet e ha sostenuto l’inaccettabilità di parlare dei litigi come “base della violenza”, in quanto sarebbe come affermare una corresponsabilità delle vittime.

L’omicida – Alberto Accastello aveva vissuto l’intera vita a Ceretto, la frazione di Carignano dove è avvenuta la tragedia. Lavorava come operaio alla CerealCeretto, una grande azienda di sementi e mangimi. Aveva da poco comprato una villetta insieme alla moglie Barbara, 38 anni e impiegata in un centro commerciale della vicina Moncalieri, dopo che la famiglia aveva vissuto per alcuni anni insieme al padre e allo zio dell’assassino. Secondo la testimonianza di un amico, Accastello temeva anche per i risvolti economici della separazione, come gli alimenti e il mutuo della villetta.