La villetta di Trebaseleghe (Nicola Fossella/ANSA)

Hanno cercato invano di sfuggire ai colpi. Francesca e Pietro Pontin, 15 e 13 anni, sono stati uccisi a coltellate dal padre, Alessandro, nella notte o nella prima mattinata di domenica 20 dicembre, a Trebaseleghe, in provincia di Padova. L’uomo, 49 anni, divorziato, si è poi suicidato recidendosi la giugulare con la stessa arma usata contro i figli. L’ex moglie, riporta Repubblica, l’aveva più volte segnalato ai carabinieri.

La vicenda – I corpi sono stati trovati nel pomeriggio di domenica da Roberto Pontin, fratello di Alessandro Pontin. Sul caso stanno indagando i carabinieri del nucleo investigativo, coordinati dal pm Segio Dini. La loro squadra rilievi, come riporta Repubblica (solo per abbonati), ha ricostruito la dinamica della vicenda. I due figli erano andati a casa del padre per trascorrere con lui il weekend. Pontin li ha aggrediti con un coltello da cucina mentre erano a letto, svegliandoli. Le impronte sulle scie di sangue trovate nella villetta di Trebaseleghe mostrano che i due hanno provato a fuggire. Dopo aver ucciso i figli, Pontin ha rivolto l’arma su di sé, suicidandosi. È stato ritrovato un biglietto dell’uomo, nel quale chiedeva di essere cremato. Il foglio intonso ha indotto gli inquirenti a pensare che sia stato scritto prima che Pontin accoltellasse i ragazzi e che dunque l’atto fosse stato premeditato. Ad avvisare la madre dei ragazzi, Roberta Calzarotto, infermiera ed ex-moglie di Pontin, sono stati i carabinieri. La donna ha avuto un malore ed è stata ricoverata al pronto soccorso.

L’omicida – Pontin e Calzarotto erano divorziati da tempo. La settimana scorsa era stato archiviato un procedimento contro Pontin, che secondo Calzarotto contribuiva una cifra troppo bassa per gli alimenti. Il nonno dei ragazzi, Aldo Calzarotto, ha dichiarato a Repubblica che la figlia aveva più volte segnalato Pontin ai carabinieri. L’uomo, appassionato di discipline olistiche, faceva il palchettista ed era fidanzato. Per i conoscenti stava attraversando un periodo positivo. «È una vicenda di una tristezza infinita – ha commentato la sindaca di Trebaseleghe, Antonella Zoggia – non ci sono parole che permettano di commentare una tragedia come questa, sono sconvolta».