Il Senato ha approvato in via definitiva l’istituzione di una commissione bicamerale di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori. La proposta era già passata alla Camera, all’unanimità, mentre in Senato Pier Ferdinando Casini si è astenuto. I famigliari di Emanuela Orlandi, tra cui il fratello Pietro, sono stati accolti in aula da un lungo applauso.

Gregori e Orlandi, di 14 e 15 anni, sono scomparse a Roma nel 1983, a una quarantina di giorni di distanza l’una dall’altra. Orlandi era cittadina vaticana. I casi delle due giovani sono stati spesso ritenuti collegati, anche se la connessione non è ancora stata provata.

Il Vaticano ha già avviato in gennaio una propria commissione d’indagine sul caso Orlandi, e si era detto contrario alla commissione parlamentare. «In questa fase aprire una nuova commissione sarebbe un’intromissione perniciosa per la genuinità delle indagini che stiamo conducendo», aveva dichiarato il promotore di giustizia vaticana Alessandro Diddi, sentito a giugno in audizione al Senato. Anche la procura della Repubblica di Roma ha a sua volta riaperto le indagini. Sono quindi state avviate tre differenti inchieste. «Questa commissione potrà fare tanto, più di quanto può fare l’inchiesta vaticana», ha detto Pietro Orlandi all’Ansa. Prima di incominciare i lavori, il Parlamento dovrà nominare membri e presidente del nuovo organismo inquirente.