«Associazione a delinquere di stampo mafioso». È la prima volta che i componenti del clan Spada di Ostia finiscono in carcere per mafia. 32 le persone coinvolte, a cui vengono contestati i reati di omicidio, estorsione, usura e intestazione fittizia. Il blitz è scattato alle 4 del mattino del 25 gennaio, nell’ambito dell’operazione “Eclissi”, ad opera degli agenti della squadra mobile di Roma, dei carabinieri del Gruppo Ostia e del Nucleo d’intervento speciale del Comando generale della Guardia costiera.

Gli arrestati – «Un’associazione a delinquere di stampo mafioso, quale è quella degli Spada, che ha provocato un profondo degrado sul territorio, consentendo il dilagare di reati gravissimi e lesivi di beni primari». Così ha scritto il gip Simonetta D’Alessandro nell’ordinanza che ha portato in manette 32 persone, tra capi e affiliati al clan Spada. A spiccare è l’arresto di “Romoletto”, cioè il boss Carmine Spada, e di altri familiari come Armando, Ottavio, Enrico (detto “Maciste”). Coinvolto anche il fratello del boss, Roberto Spada, già rinviato a giudizio per lesioni personali con l’aggravante del metodo mafioso e detenuto carcere per aver preso a testate il giornalista Daniele Piervincenzi della trasmissione Rai Nemo.

Il boss Carmine Spada durante l’arresto

Guerra tra clan – Durante la conferenza stampa successiva alla maxi-operazione, gli inquirenti hanno rivelato che Carmine e Roberto Spada sono accusati anche di essere i mandanti del duplice omicidio di Giovanni Galleone e Francesco Antonini avvenuto nel 2011. Un episodio che avrebbe segnato la «progressiva erosione del potere criminale dei Baficchio» in favore della «definitiva ascesa del clan Spada». Secondo gli inquirenti, una vera e propria guerra tra cosche che va avanti almeno dal 2016. In quell’anno gli stessi fratelli Spada furono vittime di tentativi di omicidio mai denunciati. Si sarebbe trattato di agguati a colpi di pistola, a «conferma ulteriore della mafiosità del clan e del clima di omertà vigente a Ostia».

Le indagini – Il blitz contro il clan Spada arriva dopo due mesi di controlli serrati nella zona di Ostia Nuova. Le indagini hanno portato negli ultimi mesi a numerosi arresti per detenzione e spaccio di droga, oltre al sequestro di molte pistole e di impianti di video-sorveglianza utilizzati dal clan per tenere sotto controllo l’area intorno a piazza Gasparri. Importante anche il contributo di quattro collaboratori di giustizia e l’utilizzo di intercettazioni telefoniche e ambientali. Nel corso della maxi-operazione sono stati sequestrati anche 200mila euro e una serie di auto, società e ditte riconducibili agli arrestati.

Le reazioni – Non si sono fatte attendere le reazioni da parte della politica capitolina. Il presidente del Pd Matteo Orfini, nominato nel 2014 da Matteo Renzi anche commissario straordinario della sezione romana del Partito a seguito dell’inchiesta Mafia Capitale, si è complimentato con le forze dell’ordine e ha rivendicato il suo impegno nella lotta alla mafia di Ostia. Il plauso per la buona riuscita del blitz è arrivato anche dalla sindaca di Roma Virginia Raggi, che ha affidato a un tweet la sua soddisfazione.