roberto-helg-675Un assegno in tasca e una busta con i contanti sulla scrivania. Aveva appena incassato la mazzetta da 100mila euro, Roberto Helg, quando sono arrivati ad arrestarlo. A portare le forze dell’ordine nell’ufficio del presidente della Camera di commercio e vicepresidente della Gesap – società che gestisce l’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo – è stato un ristoratore, che aveva denunciato la tentata estorsione.

70mila con assegno e 30mila in contanti: doveva essere questo il prezzo, per sbloccare la proroga del contratto per la gestione di un ristorante all’interno dello scalo siciliano. Davanti alla richiesta di una mazzetta, il commerciante però stavolta non ci sta. Invece di pagare, l’uomo si è subito rivolto alle forze dell’ordine e da qui è partita l’indagine che ha portato all’arresto. Il Nucleo operativo dei carabinieri di Palermo ha seguito a distanza tutti i minuti, prima della consegna dei soldi. E solo a quel punto, quando la busta con i contanti e l’assegno erano già passati di mano, sono entrati per fermare tutto.

Helg aveva da tempo difficoltà economiche. La sua ditta aveva chiuso dopo quasi quarant’anni di attività, con gli stipendi arretrati ancora da pagare. Pochi mesi fa, era stato anche protagonista di una polemica con il delegato per la legalità di Confindustria di Palermo, Giuseppe Todaro, che aveva denunciato che il 90% dei commercianti della città paga il pizzo. Nell’occasione, il presidente aveva negato categoricamente.
Dopo l’interrogatorio, il presidente della Camera di Commercio è stato portato nel carcere palermitano Pagliarelli. Il suo legale ha chiesto alla Procura la concessione dei domiciliari per motivi di età e di salute.

Ma secondo il vicepresidente della Commissione regionale Antimafia, Fabrizio Ferrandelli (Pd), bisognerebbe allargare la prospettiva alle attività dell’intero aeroporto: «serve – ha detto – un’operazione di trasparenza per diradare tutte le ombre che avvolgono lo scalo palermitano».

Simone Gorla