Liste d’attesa – Il contesto di truffa avrebbe toccato anche le liste di attesa. La figura del direttore avrebbe favorito, con il consenso e la collaborazione degli altri medici e infermieri dell’Unità Operativa, i propri pazienti privati, e paganti, nel superare le liste di attesa per gli interventi. In questo modo i pazienti avrebbero sorpassato le graduatorie come se avessero seguito le procedure sanitarie previste. Nell’ambito dell’inchiesta, lo stesso Gip ha anche disposto il sequestro preventivo di oltre 43mila euro. La disposizione coinvolge anche due persone non colpite da restrizioni, un infermiere del Civico e l’amministratore della società fornitrice dei dispostivi.