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Papa Francesco in un’immagine d’archivio (Ansa)

Più cercato della “talpa” Edward Snowden e della neo-mamma regale Kate Middleton. Papa Francesco è in cima alla classifica dei nomi propri cliccati al massimo in Rete, uscita come ogni anno dal Global Language Monitor di Austin, in Texas. Dalla prima volta sul balcone di piazza San Pietro alle telefonate a casa dei fedeli, il pontefice conferma il suo successo sul Web.

13 marzo – L’Habemus Papam è toccato a lui, Jorge Mario Bergoglio,il primo pontefice a portare il nome del santo dei poveri. In effetti, il Papa “venuto dalla fine del mondo” ha subito fatto parlare di sé per lo sguardo rivolto più ai fedeli che alle stole e ai sigilli. Oltre che per il rapporto con la dittattura militare in Argentina negli anni Settanta: di complicità secondo alcuni giornalisti locali, di opposizione per altri. Tra di loro c’è Nello Scavo, che ha ricostruito una lista di sopravvissuti proprio grazie all’intervento dell’allora superiore provinciale dei gesuiti argentini.

22 agosto – «Sono Papa Francesco, diamoci del tu». A queste parole si è trovato a rispondere dall’altra parte del ricevitore Stefano Cabizza, uno studente di 19 anni che qualche giorno prima aveva consegnato a Castel Gandolfo una lettera al Santo Padre. Quella all’aspirante ingegnere di Padova non è stata la prima – né l’ultima – delle telefonate del Papa ai suoi fedeli. Poco tempo dopo Francesco ha chiamato una donna argentina vittima dello stupro da parte di un poliziotto.

11 settembre – Alla redazione di Repubblica arriva la lettera di un lettore. Quel lettore è Papa Francesco, che ha scritto “al non credente” Eugenio Scalfari in risposta alle domande indirizzate al pontefice dalle pagine del quotidiano. Tra i due inizia un dialogo sui temi della fede e della laicità. Perché, nelle parole di Papa Bergoglio, “la questione per chi non crede in Dio sta nell’obbedire alla propria coscienza. Il peccato, anche per chi non ha la fede, c’è quando si va contro la coscienza”.

19 settembre – In un’intervista a Civiltà Cattolica (qui gli estratti) Papa Francesco apre le braccia della Chiesa “madre e pastora” ad accogliere omosessuali, donne che hanno abortito e divorziati che si sono risposati, persone che “nella vita Dio accompagna”. E “noi dobbiamo accompagnare a partire dalla loro condizione”. Rivoluzione o invito a non discriminare gli altri? Il dibattito è aperto. A partire da un’altra frase riferita ai gay: “Quando uno si trova perso così va aiutato”.

1 ottobre – Lo Ior pubblica per la prima volta nella storia il suo bilancio.  La decisione fa parte di un’operazione di trasparenza della cassaforte del Vaticano voluta con forza da Papa Francesco. Tra norme antiriciclaggio e una vigilanza più stretta sui conti.

5 novembre – Papa Francesco invita i cattolici di tutto il mondo a esprimersi su alcuni temi controversi. Dalla contraccezione alle coppie di fatto – etero e gay – e alla comunione ai divorziati risposati, la consultazione è stata affidata a un questionario con 38 domande, pubblicato sul sito della Santa Sede dopo essere stato diffuso dai vescovi inglesi e da alcune diocesi statunitensi. L'”a tu per tu” con i fedeli continua.

Giuliana Gambuzza