«Ci dedichi un gesto speciale». Il Consiglio nazionale siriano, principale gruppo di opposizione al regime di Damasco fondato nell’ottobre 2011, ha lanciato un appello al nuovo papa. L’argentino Jorge Mario Bergoglio è chiamato «a fare un gesto particolare verso la Siria culla di civiltà e crocevia delle religioni», devastata dalla guerra. L’appello, diffuso nella mattinata di giovedì 14 marzo in un comunicato pubblicato su Facebook, esorta papa Francesco a essere «portatore di un messaggio di amore e di pace», riconoscendo in lui «una personalità vicina alla gente che soffre, per la sua difesa dei diritti umani, una fonte di gioia e di speranza per il nostro popolo».
Con l’elezione del successore di Pietro si apre, infatti, una «fase nuova importante e grandi missioni attendono il nuovo pontefice», come affermato da Essam el Erian, vicepresidente del partito Libertà e giustizia. Il leader del partito legato ai Fratelli musulmani egiziani ha sottolineato «la chiesa cattolica deve affrontare varie sfide, come ristabilire la considerazione nei preti dopo la campagna brutale delle famiglie delle vittime di abusi e ristabilire il dialogo con le altre chiese e con al Azhar, per assicurare l’unità dei fedeli».
Papa Francesco dovrà «viaggiare soprattutto in Asia», ha scritto il missionario fondatore della rivista Asianews Bernardo Cervellera. Questo perché «in questo grande continente, il più popoloso del pianeta c’é la più grande concentrazione di non-cristiani del mondo», richiamando le parole di Giovanni Paolo II: «Asia. Questo è il nostro compito per il terzo millennio». Il portavoce del ministero degli esteri, Hua Chunying, si è congratulata per l’elezione del Pontefice, augurandosi che assuma un atteggiamento «flessibile e pragmatico» nei rapporti con Pechino, che dal 2006 ha iniziato a nominare unilateralmente i vescovi senza consultare il Vaticano.
Se sul fronte esterno dovrà affrontare il tema della pace in Medioriente e delle persecuzioni dei cristiani, della lotta contro la povertà e a favore della democrazia, anche sul fronte interno sono molte le sfide che attendono il nuovo pontefice. Riforma della Curia, evangelizzazione e crisi delle vocazioni. Ma anche trasparenza nelle sacre finanze, grandi questioni etiche e bioetiche, dossier Vatileaks e scandalo pedofilia. I nodi che il nuovo pontefice è chiamato a sciogliere sono complessi. Quello di Papa Francesco sarà un pontificato ricco di sfide, ma anche di certezze. La Chiesa e il papato non saranno più gli stessi dopo le dimissioni di Benedetto XVI.
Silvia Morosi