Nuvole all’orizzonte per Pfizer. Il colosso farmaceutico sarebbe al centro di un’indagine per evasione fiscale in Italia, secondo quanto riporta l’agenzia Bloomberg. L’ipotesi è che Pfizer Italia srl abbia nascosto al fisco italiano 1,2 miliardi di euro, spostandoli all’estero per pagare meno tasse, tra il 2017 e il 2019.
Il caso – La Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Entrate avrebbero avviato una verifica fiscale nel mese di febbraio, mettendo nel mirino i profitti dell’azienda nel periodo pre-Covid. In particolare, stando a quanto rivelato da Bloomberg, si indaga sulle attività della filiale Pfizer di Roma: i capitali sarebbero stati trasferiti da questa sede a società affiliate negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi. Al momento, però, nessun illecito da parte di Pfizer è stato accertato in via definitiva. Si attende l’esito della verifica, alla luce del quale l’Agenzia delle Entrate potrebbe sanzionare la casa farmaceutica e richiedere il pagamento delle somme mancanti.
La replica – Raggiunta via email da Bloomberg, Pam Eisele, portavoce di Pfizer, ha ridimensionato la portata dell’indagine, riconducendola alle normali routine di controllo del fisco, e ha dichiarato che “Pfizer rispetta le leggi e i requisiti fiscali dell’Italia”.
I numeri di Pfizer – La casa farmaceutica newyorkese ha aumentato in modo consistente i suoi ricavi grazie alla produzione del vaccino anti-Covid. Infatti, nel 2021 il fatturato ha superato gli 81 miliardi di dollari, doppiando i 41 miliardi del 2020. Nei tre anni precedenti (2017, 2018, 2019), oggetto dell’approfondimento della Guardia di Finanza, i ricavi si aggiravano tra i 52 e i 53 miliardi. In Italia Pfizer, presente dal 1955, opera attraverso le sedi di Roma e Milano e gli stabilimenti di Catania e Ascoli Piceno, dove produce antibiotici e compresse utilizzate nel trattamento di tumori e patologie del sistema nervoso. Alle sue dipendenze lavorano 2mila persone, producendo ricavi per 800 milioni di euro nel 2020.
Il vaccino conteso – L’indagine del fisco italiano non è l’unica grana per Pfizer. In agosto, infatti, la casa farmaceutica Moderna ha annunciato un’azione legale contro la concorrente, sostenendo che il vaccino anti-Covid di Pfizer sia stato sviluppato sfruttando i brevetti depositati da Moderna tra il 2010 e il 2016.