Il marito in viaggio con i figli in Veneto, la moglie morta in casa a Piacenza con un taglio alla gola. Ma ad uccidere la donna, secondo la Procura, sarebbe stato proprio l’uomo, che ora è in stato di arresto nel carcere di Venezia in attesa di convalida.

La vittima – Si chiamava Damia El Essali la 45enne di origine marocchina che nella mattina di mercoledì 8 maggio è stata trovata senza vita nella sua abitazione di Borgonovo, nel Piacentino. A dare l’allarme il datore di lavoro e le colleghe della vetreria dove lavorava la donna, che negli ultimi giorni non si era presentata a lavoro. «L’ultima volta che ci siamo viste l’ho trovata molto triste e preoccupata – ha detto una collega – poi non siamo più state in grado di metterci in contatto con lei». Sposata e separata in Marocco, la donna viveva in Italia da diversi anni e si era risposata con Abdelkrim Foukahi, che ora è sospettato di omicidio. Oltre ai due figli di due e cinque anni, che erano con l’uomo al momento dell’arresto, la coppia ha una terza figlia di 22 anni che frequenta l’università in Marocco.

La ricostruzione – Secondo gli investigatori, i bambini non avrebbero assistito all’omicidio, né avrebbero avuto coscienza di quanto avvenuto. L’uomo infatti avrebbe accompagnato i figli a scuola e dopo averli ripresi all’uscita sarebbe partito con loro in auto. L’uomo, irreperibile per diverse ore perché senza cellulare, è stato rintracciato grazie alla targa dell’auto segnalata dalle telecamere di rilevamento dei varchi autostradali. La Polizia stradale e i Carabinieri si sarebbero quindi messi sulle sue tracce prima di fermarlo in un’area di servizio all’altezza di Calstorta, sulla A4, fra Venezia e Portogruaro. Da quanto appreso, tutti erano in buone condizioni di salute e l’uomo, al momento del fermo, sarebbe rimasto in silenzio. Ancora in corso le indagini coordinate dal pm Emilio Pisante.

Il marito –  Abdelkrim Foukahi, 41 anni, anch’egli di origini marocchine, aveva precedenti per rapina e al momento sarebbe stato disoccupato dove aver rifiutato alcune offerte di lavoro. Una delle ipotesi è che le condizioni disagiate dell’omicida avessero alimentato le tensioni della coppia che, secondo alcuni testimoni, negli ultimi tempi litigava spesso. Secondo quanto ricostruito, il delitto sarebbe avvenuto tra le 24 e le 36 ore precedenti il ritrovamento del corpo, che oltre al taglio alla gola provocato con un coltello da cucina presentava altre ferite dovute forse a un tentativo di difesa. Si attende ora la risposta dell’autopsia che nelle fornirà ulteriori dettagli. I bambini intanto sono stati affidati alla famiglia della madre.