Da una parte il governatore Attilio Fontana, dall’altra il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il sindaco Giuseppe Sala: per il primo l’emergenza sicurezza a Milano va affrontata, a prescindere dalla qualifica di emergenza o meno, mentre per gli altri due la narrazione della città pericolosa va smentita. Tra fine aprile e inizio maggio sono state denunciate due violenze sessuali avvenute nella Stazione Centrale ed è risalita la preoccupazione dei cittadini sulla sicurezza della città. Piantedosi, che il 10 maggio ha partecipato al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza in Prefettura, ha sottolineato che i reati sono diminuiti negli ultimi anni ma intanto ha annunciato che sono previste centinaia di nuove assunzioni tra polizia e carabinieri. Dal Comune è arrivata però anche la richiesta di prevenire possibili reati, con interventi mirati sulle situazioni di disagio sociale.
I dati sulla sicurezza – I dati riportati dal ministro parlano di un calo del 39% dei reati in generale intorno alla zona della Stazione Centrale. Il riferimento è al 2019: 1.322 reati totali contro 896 del 2023, con una diminuzione in particolare dei furti. Caso a sé proprio quello delle violenze sessuali: nei soli primi cinque mesi di quest’anno si sono registrati due casi, in tutto il 2019 uno. Piantedosi ha dichiarato di tenere comunque in considerazione la percezione dei cittadini, che si sentirebbero meno sicuri a passare per la zona intorno alla stazione. Ha promesso 430 nuove immissioni nelle forze dell’ordine che si tradurranno in 250 agenti effettivi in più, tenendo conto delle uscite già previste. In contemporanea, il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini sta lavorando insieme a Ferrovie dello Stato su un progetto che vada a migliorare le condizioni di sicurezza degli scali ferroviari: il piano include anche un ripensamento degli arredi per «colmare quei coni d’ombra che possono creare i presupposti per la commissione di reati», come ha ricordato Piantedosi.
Le reazioni – Il sindaco Sala ha apprezzato l’iniziativa del ministro: «Serve più presenza in zone come la stazione Centrale, con forze di polizia di notte». Fontana, dopo un iniziale disaccordo con Piantedosi sui dati presentati («Se ritiene che sia un buon risultato, andiamo avanti così. Io dico di no»), si è comunque detto rassicurato sull’aumento degli agenti impiegati, che vorrebbe anche nei pronto soccorso. «Con il presidente della Regione Lombardia “c’è un po’ di dialettica” ma “alla fine lavoriamo” insieme», ha commentato Sala. Insieme all’intervento promesso dal ministro, anche la polizia locale ingrosserà le proprie file, con 1.000 assunzioni entro il 2025.
Interventi sociali – «L’emarginazione conta ed è un fattore di alimentazione di insicurezza e commissione dei reati», ha osservato anche Piantedosi, ma per il ministro e per Fontana l’accoglienza non è sufficiente a prevenire queste situazioni. Dall’altra parte, da tempo il Comune chiede al governo un centro di prima accoglienza per minori stranieri non accompagnati, che si stima al momento siano circa 1.500, di cui circa 300 che non sono assegnati a nessun centro e di cui non si conosce la sorte. L’assessore al Welfare Lamberto Bertolé ha scritto sui social che «queste strutture emergenziali che, secondo la legge, dovrebbero essere statali, nella nostra regione non esistono e tutta la responsabilità ricade sugli enti locali». Anche il sindaco Sala ha richiamato l’attenzione sulla questione, che si affianca a una necessità più generale di interventi nelle situazioni di disagio sociale: «C’è anche un problema di recupero sociale di quel degrado. Non c’è solo il tema della repressione, ma di un mondo degradato».