Fare chiarezza, rapidamente. Dopo aver cercato tra la folla dei tifosi bianconeri i responsabili del fuggi fuggi che sabato sera in piazza San Carlo ha causato più di 1500 feriti, adesso la procura cerca anche tra le figure istituzionali, tra chi doveva garantire la sicurezza. Se da un lato la Digos prosegue gli interrogatori di persone identificate tramite le telecamere di sorveglianza, dall’altro la magistratura ha aperto un secondo filone d’indagine che si affianca alla prima inchiesta avviata contro ignoti per procurato allarme. L’ipotesi di reato: lesioni personali colpose, plurime e gravissime.
Le indagini – Il procuratore capo Armando Spataro ha precisato che «le indagini in corso riguardano, da un lato, la causa del panico e del movimento della folla presente e, dall’altro, l’acquisizione di documentazione amministrativa di qualsiasi genere, delle autorizzazioni rilasciate (anche rispetto alla vendita di prodotti vari, tra cui quelli contenuti in bottiglie di vetro) e delle misure di sicurezza e prevenzione adottate, anche con riferimento alle modalità di accesso alla Piazza San Carlo e ad eventuali omissioni». Il fascicolo, affidato ai procuratori Vincenzo Pacileo e Antonio Rinaudo, è contro ignoti. Tuttavia è evidente che al centro dell’attenzione dei magistrati ci sia l’amministrazione comunale, la sindaca Chiara Appendino, il questore Angelo Sanna e il prefetto Renato Saccone.
Le polemiche – Critico il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, sull’organizzazione dell’evento a piazza San Carlo, dove era stato piazzato il maxischermo della finale di Champions League fra Juventus e Real Madrid. Interpellato dal Corriere della Sera, l’ex sindaco di Torino ha detto che «il bilancio poteva essere molto più grave» e che «l’amministrazione si è mostrata impreparata, mettendo a rischio la sicurezza dei suoi cittadini e di chi era arrivato per vedere la partita. Il sistema Torino non ci ha fatto una bella figura». Intanto, Chiara Appendino ha già annunciato che lascerà la delega alla sicurezza all’assessore allo sport, Roberto Finardi.
I feriti – Migliorano le condizioni di Kelvin, il bambino di 7 anni rimasto schiacciato dalla folla presa dal panico. Il piccolo si è risvegliato dal coma farmacologico, è cosciente e respira da solo: per precauzione rimane nel reparto di rianimazione dell’ospedale Regina Margherita, in prognosi riservata. Lotta ancora tra la vita e la morte invece Erika P., la trentottenne di Domodossola che ha avuto un arresto cardiaco in seguito alla compressione della cassa toracica. Ricoverata in prognosi riservata all’ospedale San Giovanni Bosco, rimane intubata e in sedazione profonda.