Il presidente Giani davanti alla nave rigassificatrice Golar Tundra (Fonte: ANSA/Regione Toscana)

È arrivata di notte, dopo la partenza dell’ultimo traghetto per l’Isola d’Elba. Alle 23 di domenica 19 marzo, la nave rigassificatrice Golar Tundra ha fatto il suo ingresso nel porto di Piombino, dove resterà per i prossimi tre anni. L’imbarcazione, lunga 292,5 metri e alta 55, è stata trainata dai rimorchiatori a velocità ridotta fino alla banchina est della darsena nord. Ad accoglierla il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, mentre la decisione di blindare il porto ha impedito qualsiasi protesta in loco da parte dei cittadini contrari all’impianto.

Un passo in avanti sulla sicurezza energetica – La Golar Tundra dovrebbe entrare in funzione entro il mese di maggio, non appena saranno completati gli allacci dell’impianto con il gasdotto di terra. Una volta a regime, la nave avrà una capacità di rigassificazione di 5 miliardi di metri cubi all’anno. «Questa opera ci rende indipendenti dal gasdotto che portava il gas dalla Russia», ha spiegato il presidente Giani, che è anche commissario straordinario per il rigassificatore di Piombino, «cinque miliardi di metri cubi di gas ci permettono di raggiungere livelli di autosufficienza che consentono alle famiglie di pensare a bollette meno care e di avere un approvvigionamento energetico sostenibile». Insieme all’impianto di Ravenna, i cui lavori di installazione dovrebbero iniziare a breve, il totale di gas aggiuntivo salirà a 13 miliardi annui.

Le proteste non si placano – Nonostante il porto di Piombino sia stato blindato per l’arrivo della nave, la popolazione non ha rinunciato a manifestare la sua opposizione all’opera. Per questo, domenica mattina i cittadini contrari al rigassificatore si sono riuniti in un corteo che dalla stazione ha sfilato fino al porto cittadino. Le preoccupazioni riguardano soprattutto l’impatto ambientale dell’impianto, che si teme possa compromettere anche la qualità del pesce della zona. Per rimediare ai possibili disagi, a Piombino sono stati promessi interventi di compensazione, che ora il presidente Giani chiede di individuare: «Invito le autorità di Piombino a sedersi con me, con il ministro e le autorità del governo per poter indicare le opere complementari. Ora si deve entrare nella parte costruttiva con cui il Paese può ripagare Piombino per il suo contributo alla questione energetica». Alle perplessità sull’installazione si aggiungono le incertezze sul futuro della nave. Il presidente Giani ha concesso a Snam una proroga di tre mesi per la decisione sulla collocazione della Golar Tundra una volta conclusi i tre anni nel porto di Piombino. Una risposta definitiva dovrebbe arrivare entro il prossimo 26 giugno.