Un banale tamponamento a catena tra auto, appena fuori dalla città di Pisa. Nulla di allarmante, almeno in teoria. Il problema è stata l’esplosione dell’airbag nel sedile anteriore del passeggero, che ha colpito il bambino di appena due mesi adagiato nell’ovetto, regolarmente omologato, disposto sul sedile anteriore. Il trauma dell’impatto è costato la vita al piccolo, morto nella serata di domenica 16 febbraio all’ospedale Cisanello di Pisa a causa delle ferite riportate.

L’incidente – Intorno alle 16.30 del pomeriggio di domenica, la macchina del padre del bimbo è stata tamponata. Secondo le ricostruzioni era la terza nella fila di quelle coinvolte. L’impatto, non fortissimo ma comunque brusco, ha causato l’apertura degli airbag della vettura. Sui sedili posteriori erano seduti la mamma e il figlio maggiore della coppia, di due anni. Anche lui coinvolto nell’incidente, ha riportato ferite non gravi. Nulla da fare invece per il neonato, colpito dal dispositivo salvavita della vettura. Operato d’urgenza al Pronto Soccorso con gravissime lesioni alla testa, è deceduto intorno alle 22.30. I vigili urbani del capoluogo toscano dovranno ora accertare se l’airbag del sedile del passeggero era stato disattivato, come previsto dalla normativa.

Cosa dice la legge – L’attivazione degli airbag in presenza di bambini è normata dall’articolo 172 del Codice della strada e dalla Direttiva del Consiglio europeo del 1991. Quest’ultima stabilisce che ci sono cinque tipologie di seggiolini per bambini. L’ovetto, un lettino che permette ai bimbi tra zero e 13 chili di viaggiare sdraiati, rientra nel gruppo 0+. Al pari del gruppo (navicelle, più simili alle culle) l’ovetto non può essere messo sul sedile anteriore, a fianco al passeggero, se l’airbag è ancora attivato. Nonostante sia possibile disattivarlo e mettere il seggiolino in sicurezza anche sul posto davanti, la normativa suggerisce di far sedere i bambini sul sedile centrale posteriore, considerato il più sicuro per gli urti frontali e laterali.