Più posti per gli studenti fuorisede. Entro il 2026 il Pnrr prevede di triplicare i posti letto per gli studenti universitari che abitano lontano da casa: da 40mila a più di 100mila. È questo l’obiettivo della riforma 1.7 all’interno della missione 4C1 “Potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione: dagli asili nido alle università”. La misura risponde alle necessità di circa 600mila fra ragazzi e ragazze fuorisede e rappresentati da varie associazioni universitarie che contestano il costo degli affitti nelle principali città italiane. L’investimento totale è di 960 milioni di euro, in prestito, che dovranno coprire i costi della costruzione delle nuove strutture. Un dossier della Camera dei Deputati sottolinea come solo il 3% degli studenti italiani possano usufruire di un alloggio, rispetto al 18% della media europea.

La riforma della normativa – Tra i 51 obiettivi della prima rata del Pnrr, entro la fine del 2021 il governo Draghi doveva modificare la normativa sugli alloggi degli studenti universitari. La legge 338/2000 e il decreto legislativo 68/2012 sono stati modificati dal decreto legge del 9 agosto 2022 e dal decreto legge del 23 settembre 2022 poi convertito dalla legge 175 del 17 novembre. Le principali modifiche riguardano: la digitalizzazione della presentazione dei progetti; l’aumento del cofinanziamento statale, dal 50% al 75%; l’assegnazione delle risorse anche ai privati, in partenariato alle istituzioni studentesche; l’utilizzo alternativo degli alloggi, se inutilizzati durante il periodo di pausa accademica. Con questo primo traguardo sono stati sbloccati fino al secondo trimestre del 2022 50 milioni di euro. La riforma è entrata in vigore il 23 settembre del 2022, completando un’altra tappa prevista dal cronoprogramma del piano.

La creazione dei posti letto – L’obiettivo di almeno 100mila posti letto entro il 2026 sarà complicato da raggiungere, stando ai dati elaborati dalla Fondazione Openpolis. Il primo bando per l’assegnazione dei progetti era del 29 agosto 2022 e disciplinava le modalità di cofinanziamento degli interventi di realizzazione e gestione dei posti letto. Il piano puntava alla quota di 7.500 posti letto da mettere a bando: a novembre erano arrivate domande di appalto per 7.122. Di queste solamente 4.478 avevano vinto il bando, ottenendo la possibilità di accedere al cofinanziamento. Per questo, il ministero dell’Università e della Ricerca il 2 dicembre aveva pubblicato un nuovo bando per aumentare la quota di posti letto. Il 14 febbraio 2023 venivano assegnati altri 4.661 posti letto, per un totale di 8.939. Obiettivo anche superato, ma con tempistiche ritardate rispetto alla scadenza del quarto trimestre del 2022. Sempre a fine 2022 il governo Meloni ha reso pubbliche le procedure per le aziende per accedere al credito d’imposta, ovvero il credito che le imprese possono vantare nei confronti dello Stato per ottenere uno sconto sulle tasse a fine anno. Con l’inizio del nuovo anno sono ricominciate le procedure per assegnare altri posti letto da realizzare, fino all’obiettivo dei 100mila entro il 2026.