A più di 8 mesi dal 14 agosto 2018, giorno del crollo del Ponte Morandi, ha riaperto Via Walter Fillak, l’ultima strada della Valpocevera rimasta chiusa al traffico dal giorno della tragedia. La via, che collega i quartieri di Sampiardarena e Certosa, è una delle principali arterie per la zona occidentale del capoluogo ligure. Il 23 aprile a rimuovere le transenne, che tenevano chiuso uno dei luoghi simbolo del crollo del cavalcavia, c’erano Giuseppe Bucci, sindaco di Genova, Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ed Edoardo Rixi, viceministro ai Trasporti. Una giornata dal valore non solo formale per il primo cittadino della città, secondo cui «ora che abbiamo aperto tutte le strade, la vita deve ritornare come prima». Non si placano però le proteste dei commercianti della zona che annunciano di voler bloccare i caselli autostradali nei mesi estivi se non risarciti adeguatamente da Autostrade Italiane, la concessionaria incaricata della manutenzione del ponte, per le perdite dovute alla chiusura delle loro attività.

La riapertura – La riapertura di via Fillak è stata possibile grazie alla messa in sicurezza dei piloni 10 e 11 di quello che un tempo era il Ponte Morandi. Con la costruzione di sei torri metalliche la zona circostante è ora considerata sicura per la viabilità, sottoposta però ad alcune limitazioni. Hanno diritto di transito solamente i veicoli a motore: automobili, moto e autobus. Per il momento viene fissato il divieto di sosta e fermata a tempo indefinito, pena la rimozione forzata dei veicoli, e il limite massimo di velocità di 30 km/h. La riapertura anche ai pedoni potrebbe essere annunciata nelle prossime settimane, terminate le ultime verifiche di sicurezza. Nel frattempo gli ex abitanti sfollati di Via Fillak potranno tornare ancora una volta negli appartamenti dove abitavano per recuperare i beni rimasti. La strada verrà di nuovo chiusa solamente per permettere le operazioni di demolizione definitiva di ciò che rimane del ponte che, come afferma il viceministro Rixi, dovrebbero essere effettuate utilizzando esplosivi.

Marco Bucci, sindaco di Genova, alla riapertura di Via Fillak. Sullo sfondo, i commercianti in protesta. Foto di ANSA

Le polemiche – La prima automobile a percorrere dopo molto tempo Via Fillak è stata accolta dagli applausi degli abitanti del quartiere rimasti in zona. Non tutti però hanno celebrato questo passo in avanti verso il ritorno alla normalità dell’area rossa di Genova, giudicata maggiormente a rischio nel caso altri piloni del ponte dovessero crollare. A protestare sono i commercianti del quartiere, uniti nel Comitato Commercianti di via Fillak, che hanno organizzato un presidio durante la cerimonia di riapertura, indossando gilet arancioni, richiamandosi al simbolo delle proteste dei gilet gialli in Francia. «Se le cose non cambieranno, saremo costretti a bloccare i caselli autostradali nei prossimi mesi per protesta», spiega Ivan Spagnolo, presidente del comitato. «Ogni weekend faremo come i gilet gialli in Francia. Le famiglie che abitavano in zona sono state giustamente risarcite. A noi solo due spiccioli, noccioline. Prima qua si guadagnavano 600 euro al giorno, ora non riusciamo a pagare l’affitto». Esprime invece soddisfazione il presidente della Liguria Toti, secondo cui «mai come a Genova vi è stato un dispiegamento di aiuti tale dopo un disastro». Intanto si apre domani, 24 aprile, il tavolo Pris per i risarcimenti di chi vive accanto alla zona rossa, non contemplati dal decreto Genova.