Cinque condanne e dodici tra assoluzioni e prescrizioni. Si è concluso il processo relativo alle presunte turbative d’asta relative all’organizzazione del Salone del libro di Torino. Tra gli indagati figuravano l’ex sindaco del capoluogo piemontese Piero Fassino (oggi deputato del Partito democratico) e l’ex assessore regionale alla Cultura Antonella Parigi. La giudice Federica Gallone ha assolto i due perché «il fatto non costituisce reato» e perché «il fatto non sussiste». Tra i cinque condannati figura Giovanna Milella, ex presidente della Fondazione per il libro, alla quale è stato inflitto un anno di reclusione con la condizionale per una vicenda di falso ideologico.
«Sono molto soddisfatto», ha dichiarato Fassino. «Avevo ribadito l’assoluta correttezza del mio comportamento e la sentenza riconosce in modo netto e inequivocabile la mia innocenza e la mia estraneità a qualsiasi illecito». L’ex sindaco di Torino doveva difendersi dall’accusa di turbativa d’asta per il bando aggiudicato a GI Event e relativo all’organizzazione del Salone del Libro tra il 2015 e il 2018, oltre che per i bandi del marzo 2016 per garantire a Intesa Sanpaolo l’ingresso tra i soci della Fondazione del Libro e della Musica. L’ex presidente della fondazione Milella, invece, è stata condannata a un anno per falso in bilancio. Insieme a Milella, sono state condannate altri quattro imputati, ma il tempo trascorso dai fatti (più di sette anni e mezzo) cancellerà, con molta probabilità, con la prescrizione anche queste accuse, prima dell’inizio del giudizio d’appello.