La ricerca dei dispersi dopo la tragica esplosione dovuta a una fuga di gas a Ravanusa porta ancora una volta al centro delle cronache la Protezione Civile. Istituita nel 1992, è coordinata a livello nazionale dal Dipartimento della Protezione Civile, facente capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Essa ha diramazioni a livello comunale, provinciale e regionale e interviene in caso di eventi calamitosi naturali o antropici al fine di garantire l’incolumità delle persone, dei beni e dell’ambiente.

Il sindaco è la prima autorità – La Protezione Civile si basa sul principio di sussidiarietà, in un sistema detto “a fisarmonica“. La prima autorità di Protezione Civile sul territorio è il sindaco, che presiede la Struttura Comunale di Protezione Civile, formata da forze dell’ordine, tecnici e volontari. Il sindaco è il primo a recarsi sul luogo della calamità e a valutare insieme alla Struttura Comunale di Protezione Civile se siano sufficienti o meno le forze presenti sul territorio per affrontare l’emergenza. Qualora la risposta sia negativa, viene allertata la prefettura che attiva il Centro Operativo Misto (C.O. M.) con forze dell’ordine, vigili del fuoco, Servizio Sanitario Nazionale e Croce Rossa. Se l’emergenza è estesa, possono essere costituiti centri di coordinamento a livello provinciale, regionale o nazionale. In quest’ultimo caso il centro di coordinamento è presieduto dal presidente del Consiglio, la massima autorità nazionale di Protezione Civile.

72 ore per salvare vite – Nelle situazioni di emergenza, la tempestività è fondamentale. «Il limite convenzionale di sopravvivenza in caso di disastri come crolli e terremoti è di 72 ore», spiegano dal dipartimento lombardo della Protezione Civile. «Tuttavia, dopo 9 ore le possibilità di sopravvivenza diminuiscono drasticamente». Con l’avvento di internet è più facile avere notizie quasi in tempo reale, ma è possibile che sul luogo dell’emergenza siano saltate le linee di comunicazione. «In tal caso può essere inviato un elicottero in perlustrazione, specialmente nelle aree più impervie». La macchina dei soccorsi coordinata dalla Protezione Civile normalmente impiega circa 60 minuti per essere completamente operativa e a seconda della calamità può essere composta da vigili del fuoco, forze dell’ordine, forze armate, Croce Rossa e volontari.

Il ruolo della prevenzione – La funzione della Protezione Civile non è solamente quello dell’intervento, ma anche della previsione e della prevenzione. Per tale ragione, ogni Comune elabora un Piano Comunale di Protezione Civile, che stabilisce le attività da svolgere nelle 72 ore successive a una calamità. «Questi sono fondamentali, perché sono la risposta diretta nell’assicurare i bisogni essenziali dei cittadini, che possono aver perso per esempio la casa», spiegano ancora dal dipartimento lombardo. Nei Piani Comunali si prevede anche come assicurare il corretto isolamento dell’area, la creazione di aree di raccolta per la popolazione, piani di emergenza nel caso le strade risultino inagibili. Si cerca dunque, nel limite del possibile, di prevedere tutto ciò che può avvenire, cercando di rispondervi nella maniera migliore e più tempestiva.