È Bologna la provincia dove si vive meglio: nell’indagine annuale de Il Sole 24 Ore sul benessere dei territori guadagna 13 posizioni rispetto allo scorso anno. Scalzata Milano dal primo posto, affossata dalla pandemia da Covid-19. Il nuovo indicatore di diffusione del Coronavirus rispetto alla popolazione residente ha inciso soprattutto sul nord Italia, che ha perso numerose posizioni a vantaggio delle province emiliane e marchigiane.

Chi scende – La grande sconfitta è Milano, vincitrice dell’indagine del 2018 e del 2019, che si assesta in 12esima posizione. Decisivi il crollo del Pil pro capite in base alle stime 2020 e la diminuzione dello spazio abitativo medio. Ma è tutto il settentrione a risentire del grave impatto della pandemia e della diffusione del virus. La maggior parte delle province lombarde, ad eccezione di Sondrio e Mantova, sono scivolate in classifica. Prestazione negativa anche per le città d’arte come Venezia, Roma e Firenze, e per le località marittime come Rimini e le province di Puglia e Sardegna. Sulle aree turistiche, infatti, incide la mancanza del flusso di visitatori sia italiani che dall’estero dovuto alla chiusura dei confini e allo stop dei voli.

Piazza Maggiore a Bologna durante il Natale. ANSA

Chi sale – Alle spalle di Bologna si attestano Bolzano e Trento, che si confermano sul podio ma che ora sono minacciate dalla chiusura degli impianti sciistici. Il capoluogo dell’Emilia-Romagna ha il primato nella categoria Ricchezza e Consumi, segnale che l’impatto economico dell’emergenza sanitaria è stato ridotto. Il risultato peggiore lo ottiene nel livello di Giustizia e Sicurezza: la città, come la maggior parte di quelle universitarie con alta presenza di fuori sede, è in fondo alla classifica per furti, violenze sessuali, estorsioni e indice di criminalità. Insieme a Bologna salgono anche Parma (8), Forlì-Cesena (14), Modena (15) e Reggio Emilia (17). Durante la prima ondata della pandemia la gestione sanitaria della Regione ha ottenuto risultati positivi, che si riflettono sull’andamento della classifica.

Chi è fermo – Si conferma, in negativo, il Sud. Le province del meridione non riescono a guadagnare posizioni. Se le aree metropolitane del Mezzogiorno migliorano nella categoria Demografia e salute per il minor impatto del Covid-19 durante la prima ondata, così non è negli altri livelli. Nel Sud Italia emergono ancora gli storici divari strutturali, con una scarsa digitalizzazione e un aumento del reddito di cittadinanza. Soddisfazione amara per Caltanissetta, che recupera una posizione e supera Crotone, fanalino di coda.