Negli ultimi giorni è tornato ad essere argomento di dibattito il caso dell’omicidio di Meredith Kercher, la studentessa britannica assassinata a Perugia il 1°novembre 2007. Raffaele Sollecito e Amanda Knox hanno scatenato non poche polemiche per essersi fatti fotografare in gita insieme a Gubbio, città umbra distante una quarantina di chilometri dal luogo del delitto. I due, ufficialmente assolti dal 2015, hanno posato sorridenti tra le vie del centro a pochi giorni dal quindicesimo anniversario dalla morte della ventunenne Meredith, allora coinquilina di Amanda. La gita dei due ex fidanzati è stata spiegata dai diretti interessati, che si sono detti desiderosi di recuperare la visita della città programma per il 2 novembre 2007, il giorno dopo l’omicidio.

La villetta di Perugia dove si è consumato il delitto – Wikimedia

La vicenda –  Meredith Susanna Cara Kercher, ventunenne studentessa britannica in erasmus in Italia, viene ritrovata assassinata il 2 novembre 2007 nella sua abitazione a Perugia. Sul corpo i segni di violenza sessuale e di 47 coltellate, di cui una, fatale, alla gola. Per l’omicidio, che l’autopsia proverà essere avvenuto la sera prima, vengono inizialmente imputati la coinquilina statunitense di Meredith, Amanda Knox, l’allora fidanzato di lei Raffaele Sollecito e l’ivoriano Rudy Guede. La notte del delitto l’uomo sembra si trovasse nella villetta con Meredith: a detta di Guede, per consumare un rapporto sessuale. Da qui i sospetti sull’allora ventenne Rudy come principale indiziato per l’assassinio. A Guede, oggi trentaseienne, unico ufficialmente condannato per la vicenda, vengono imputati 16 anni di carcere con rito abbreviato, scaduti a ottobre 2021 con un piccolo sconto di pena per buona condotta. Per Sollecito e Knox (oggi rispettivamente 39 e 36 anni) invece, dopo un iter giudiziario durato 8 anni, è arrivata nel 2015 l’assoluzione definitiva da parte della Corte di Cassazione.

Il caso mediatico – A 15 esatti dal delitto, il tabloid inglese Mirror ha pubblicato in esclusiva una foto di Sollecito e Knox, ritratti sorridenti e abbracciati tra le vie del centro storico di Gubbio. Non poche controversie hanno circondato la vicenda. Intanto la finestra temporale scelta dai due, proprio nei giorni della ricorrenza dell’omicidio. Anche il luogo dell’incontro ha fatto discutere. Gubbio infatti è, in linea d’aria, a soli 30 chilometri da Perugia, il capoluogo umbro dove è avvenuto l’assassinio di Meredith. La questione più spinosa è però legata alla motivazione che hanno dato i due. Raffaele Sollecito ha infatti spiegato alla reporter Laura Connor (contattata da Sollecito stesso) che «Avevamo programmato di andarci il giorno in cui è stato trovato il corpo di Meredith. Non sapevamo cosa le fosse successo e quel giorno avevamo tempo libero. È stato dolce e amaro tornare indietro perché dovevamo andarci in circostanze molto diverse, ma è stato semplicemente bello per noi poter parlare d’altro».

Le parole della sorella – In esclusiva sulle pagine del Corriere della Sera non si è fatta attendere la risposta di Stephanie Kercher, sorella di Meredith. La donna ha lanciato critiche nei confronti della giustizia italiana, accusandola di aver chiuso il caso lasciando troppi interrogativi aperti. A suo dire è inconcepibile che siano stati indicati più responsabili per l’omicidio ma che alla fine sia stato condannato il solo Rudy Guede. «Avrei apprezzato di più se per il 15esimo anniversario della morte di Mez l’attenzione dei media si fosse concentrata sul ricordo di lei», ha infine concluso Stephanie.