Il Tribunale di Reggio Calabria in coordinamento con la Direzione distrettuale antimafia, diretta dal procuratore Giuseppe Lombardo, ha disposto il controllo giudiziario per 20 imprese a rischio infiltrazione mafiosa. «La vigilanza preventiva è finalizzata a garantire, da una parte, la libertà d’impresa e, dall’altra, il perseguimento e la salvaguardia della legalità delle medesime attività economiche».

I provvedimenti – I provvedimenti del Tribunale mirano così a bonificare le aziende dalla contaminazione malavitosa. Nel caso delle 20 imprese, che già in precedenza erano stato colpite da interdittive antimafia, la Dda ha rilevato di nuovo il pericolo di infiltrazione mafiosa. Secondo le prime indagini, la contaminazione criminale potrebbe derivare in molti casi da rapporti di parentela tra manager d’impresa e associati a cosche mafiose. In altri casi sono le misure estorsive portate avanti da membri della ‘ndrangheta a contaminare l’economia dell’azienda. Con minacce e violenza le ditte erano obbligate ad accettare forniture e servizi da imprese legate alle malavita. L’evoluzione della ‘ndrangheta nel tempo ha segnato un lento abbandono della criminalità da strada per approdare a nuovi lidi istituzionale e imprenditoriali.