«Lo Stato italiano entra con capitale pubblico in ReiThera». Lo ha annunciato su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza, spiegando che il governo finanzierà con 81 milioni di euro la continuazione dello sviluppo del vaccino anti-Covid made in Italy: «È una scelta giusta e importante. Da questa crisi dobbiamo uscire più forti per garantire la salute delle persone oggi e domani». Una produzione nazionale che dovrebbe consentire al Paese una maggiore autonomia in quella che assomiglia sempre più ad una guerra dei vaccini. Puntare sulla produzione interna di un farmaco italiano è la scelta dell’esecutivo per risolvere il problema dei ritardi negli approvvigionamenti dall’estero, che negli ultimi giorni stanno rallentando la campagna vaccinale.

L’approvazione – Martedì 26 gennaio, Invitalia, l’agenzia governativa del ministero dell’Economia che fa capo al commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, ha approvato il contratto di sviluppo con ReiThera. La società di proprietà svizzera, in collaborazione con l’istituto Spallanzani, ha appena concluso la fase 1 della sperimentazione. Grazie ai fondi stanziati dallo Stato, di cui metà a fondo perduto, ReiThera conta di avere il via libera finale dell’Ema per giugno, sempre che non si verifichino intoppi durante le fasi 2 e 3. L’iniezione pubblica di liquidità servirà a finanziare la validazione e la produzione del vaccino (69,3 milioni) e l’ampliamento del centro di ricerca di Castel Romano dove sarà prodotto (11,7 milioni).

Lo stato italiano entra con capitale pubblico in ReiThera, l’azienda di Castel Romano che sta sviluppando il vaccino…

Pubblicato da Roberto Speranza su Mercoledì 27 gennaio 2021

 

Il dibattito – In qualità di commissario anti-Covid, sarà lo stesso Arcuri ad acquistare il vaccino italiano. Sul manager, che è anche amministratore delegato di Invitalia e ha dato il via all’accordo con ReiThera, ricade l’accusa di un possibile conflitto d’interessi. Ma, spiega il Corriere della Sera, tutto è stato eseguito secondo quanto previsto dal decreto Agosto, che consente allo Stato di intervenire a sostegno della ricerca anti-Covid. In base allo stesso decreto, Invitalia acquisirà il 27% del capitale della società, posseduta al 100% dalla svizzera Keires AG.

Il vaccino – «Sarà possibile somministrare alcuni milioni di dosi del vaccino italiano, ma non prima di settembre», ha confermato il presidente dell’Agenzia italiana del farmaco Giorgio Palù alla trasmissione “Buongiorno” di Sky TG24. Secondo il direttore sanitario dello Spallanzani Francesco Vaia, le dosi potrebbero arrivare fino a 100 milioni. Il siero, a differenza di quello Pfizer, sarebbe efficace al 94% con una sola dose, dopo 28 giorni dal trattamento nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 55 anni. E il governo assicura che la fornitura all’Italia avverrà ad un prezzo più basso rispetto a quello degli altri farmaci.