Associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e attività finanziaria abusiva. Un magistrato del Tar, due carabinieri, diversi avvocati e commercialisti. Questi gli ingredienti di un’inchiesta, diretta dalla Procura di Palermo, che la mattina del 16 maggio ha portato all’arresto di Franco Angelo Debernardi, da diversi anni in servizio al Tar del Lazio, e di Gianni Lapis, avvocato tributarista palermitano, conosciuto per essere stato, in passato, il commercialista di Massimo Ciancimino.
Fermati anche Vittore Pascucci, personaggio già noto alle autorità perché coinvolto in altre vicende giudiziarie, e due carabinieri. Gli arresti, eseguiti dal nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza, sono in tutto 34: 22 persone sono finite in carcere, altre 12 ai domiciliari. Sono state invece 85 le perquisizioni.
Le indagini, in corso da mesi, hanno portato, attraverso un infiltrato delle Fiamme gialle, alla scoperta di una vera e propria organizzazione criminale. Il gruppo, che operava sia in Italia che all’estero, era dedito a violazioni valutarie in titoli, valori e strumenti di pagamento. A dirigere l’attività investigativa sono stati il procuratore aggiunto di Palermo Vittorio Teresi e i sostituti procuratori Daniele Paci, Lia Sava e Dario Scaletta.
Secondo gli investigatori, gli avvocati, il giudice del Tar e i due carabinieri, dietro la prospettiva di lauti compensi, avrebbero offerto il proprio apporto nella programmazione e nella realizzazione degli affari di cambio valuta di provenienza illecita.
Le indagini hanno già permesso di sequestrare valuta straniera (principalmente dollari Usa, won nord-coreani e franchi svizzeri), per un controvalore complessivo superiore a 11 milioni e mezzo di euro. Sono finora 93 le persone denunciate. Numerosi i reati ipotizzati: non solo associazione per delinquere, ma anche falsificazione, spendita e introduzione nello stato di monete falsificate, detenzione illegale di armi e munizionamento, truffa e violazioni alla disciplina del mercato dell’oro.
Giulia Carrarini