È di 51 misure cautelari il bilancio dell’operazione “Grande Raccordo Criminale” che ha coinvolto 400 agenti della Guardia di Finanza tra Lazio, Calabria e Sicilia. Sgominata un’organizzazione di narcotrafficanti accusata di rifornire la maggior parte delle piazze di spaccio della Capitale. Tra gli indagati spunta anche il nome dell’ex ultras della Lazio Fabrizio Piscitelli, noto come Diabolik, ucciso con un colpo di pistola il 7 agosto scorso. Secondo la Guardia di Finanza, l’uomo era al vertice dell’organizzazione insieme a Fabrizio Fabietti.

Picchiatori ed esattori – Le forze dell’ordine hanno agito all’alba di giovedì 28 su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, che da tempo tentava di ricostruire un giro di narcotraffico radicato in più regioni della Penisola. Secondo gli inquirenti, la “batteria ” operava principalmente nella zona di Roma Nord per fornire le piazze di spaccio. All’interno dell’organizzazione era presente una banda di picchiatori che aveva il compito di riscuotere il denaro. A gestire le operazioni di recupero crediti, fino al giorno della sua morte, ci sarebbe stato proprio Piscitelli. Fabietti era invece incaricato di mediare con la cosca di ‘ndrangheta Bellocco per acquistare lo stupefacente. Dei 51 provvedimenti emessi dal Gip, cinquanta sono misure cautelari in carcere, mentre solo per uno tra gli indagati sono stati disposti gli arresti domiciliari. Tra gli arrestati compaiono anche i nomi di Ettore Abramo e Aniello Marotta, ultras del gruppo laziale “Irriducibili”, già agli arresti domiciliari per aver lanciato una molotov contro la polizia di Roma Capitale in occasione della finale di Coppia Italia tra Lazio e Atalanta il 15 maggio scorso.

Fabrizio Piscitelli (foto Facebook)

Passato criminale – Fabrizio Piscitelli, conosciuto negli ambienti della tifoseria organizzata come Diabolik, è stato ucciso la sera del 7 agosto 2019. Si trovava in un parco pubblico quando un uomo si è avvicinato e ha sparato a bruciapelo colpendolo all’orecchio sinistro. L’ex ultras biancoceleste, comparso più volte nel registro degli indagati: all’interno dell’inchiesta “Mafia Capitale”, era indicato come coordinatore di una squadra di riscossione crediti, mentre nel 2013 era stato arrestato per traffico internazionale di stupefacenti sulla tratta mediterranea tra Spagna e Italia.

La sindaca Raggi elogia la GdF – «Le istituzioni sono unite per combattere criminalità e violenza»: così la sindaca di Roma Virginia Raggi ha elogiato il lavoro delle forze dell’ordine su Twitter. «Grazie a GdF e Procura che vanno contro chi inondava la nostra città di droga».