Mazzi di fiori, biglietti di solidarietà e uno striscione: «Sono morti del quartiere». Gli abitanti di Centocelle si stringono attorno alla famiglia delle tre ragazzine di etnia rom morte nella notte tra martedì e mercoledì nell’incendio del camper in cui vivevano insieme a genitori e fratelli. Nessuna traccia, però, al momento dei responsabili di quello che agli inquirenti appare sempre più chiaramente un omicidio volontario.

Una rosa e un biglietto lasciati vicino al camper dato alle fiamme a Centocelle, Roma (Foto Ansa/Massimo Percossi)

I FATTI – Il rogo, scoppiato attorno alle 3 di notte, ha avvolto rapidamente l’automezzo parcheggiato su viale della Primavera, nel quartiere di Centocelle, periferia sud-est di Roma. Nel camper viveva una famiglia rom composta da due genitori e undici figli. Dieci tra i componenti del nucleo familiare sono riusciti a mettersi in salvo: nulla da fare invece per tre delle sorelle, rimaste imprigionate nel veicolo. Elizabeth, di 4 anni, Francesca, di 8, e Angelica, di 20, sono morte tra le fiamme. Un crimine indegno, «al di sotto del genere umano», lo ha definito il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che rientrato dalla visita di Stato in Argentina, nel pomeriggio di mercoledì, si è recato a Centocelle a rendere omaggio alle vittime.

LE INDAGINI – Appare sempre più certa infatti la matrice dolosa dell’incendio, tanto che nei fascicoli aperti dalla Procura di Roma s’indaga per i reati di omicidio volontario e di incendio doloso. Sul luogo del rogo gli inquirenti hanno infatti ritrovato tracce di liquido infiammabile. Oltre alle testimonianze dei residenti della zona svegliati nel cuore della notte dal rumore sordo di un’esplosione e dalle fiamme, al vaglio della Procura ci sono ora anche le immagini riprese da una telecamere a circuito chiuso: nel video, secondo l’Ansa, si vedrebbe una persona con il volto scoperto lanciare una bottiglia incendiaria verso la roulotte. Scartata l’ipotesi del crimine a sfondo razziale, gli inquirenti si concentrano in queste ore sulla pista della vendetta maturata all’interno della comunità rom. Nella notte gli uomini della Squadra Mobile hanno passato al setaccio diversi campi nomadi della capitale. Al momento non risultano però fermi.

LE REAZIONI – Alle parole di sdegno del Capo dello Stato si è aggiunto il coro di condanne della politica, a cominciare dalla sindaca di Roma Virginia Raggi che recatasi sul luogo dell’agguato si è detta «sotto choc» per il nuovo episodio di violenza nella capitale. alla famiglia si sono stretti anche molti residenti della zona, che mercoledì si sono radunati nel parcheggio del centro commerciale e hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime. Giovedì, alle 18.30, la Comunità di Sant’Egidio ha indetto una veglia di preghiera in memoria delle ragazze: alla funzione, che sarà presieduta dal vescovo ausiliare di Roma Sud nella basilica di Santa Maria in Trastevere, è attesa la partecipazione delle autorità a fianco dei cittadini.